Proposta di legge per le mense a km0. A Ollolai il Parmigiano reggiano lascia spazio ai pecorini sardi

a cura della redazione
26/10/2015
Attualità
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La Base vuole dare una svolta nella gestione delle mense pubbliche della Sardegna. Per questo ha presentato, a firma del consigliere Gaetano Ledda, una proposta di legge: “è lo strumento attraverso il quale la Regione può costruire un'alleanza vitale tra consumatori, produttori, famiglie, enti pubblici ed esercenti attività di somministrazione di pasti nelle mense pubbliche. Un'alleanza – sostiene il consigliere regionale - propedeutica per promuovere la sana alimentazione con l'utilizzo di prodotti tipici, tradizionali, a filiera corta nelle mense pubbliche della Sardegna”.

In Sardegna, soprattutto nell'ultimo decennio, sono stati avviati importanti progetti volti a riavvicinare le nuove generazioni al mondo rurale e ai prodotti tipici, nell'ottica di "contaminare" in senso positivo, la formazione culturale dei nostri figli, a partire proprio dalla cultura alimentare. Per i risultati raggiunti assume particolare rilievo il progetto "Satu po imparai", nato nell'anno scolastico 2009/2010 in Medio Campidano grazie alla collaborazione tra la Provincia e l'agenzia Laore, con il coinvolgimento delle e delle fattorie didattiche.

La Sardegna, peraltro, vanta una ricchissima ed universalmente riconosciuta e apprezzata, tradizione alimentare (sono noti numerosi studi a livello mondiale sui nostri centenari) e il connubio educazione alimentare – valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità è indispensabile per il perseguimento di fondamentali obiettivi di natura igienico sanitaria, per preservare e migliorare la salute dei sardi e soprattutto delle nuove generazioni e di carattere economico sociale, nel dare nuovo impulso all'economia agroalimentare.

“Le esperienze in atto  - spiega il presidente de La Base Efisio Arbau - dimostrano che è possibile impiegare i prodotti agro-alimentari sardi di qualità nelle mense scolastiche con ricadute sociali, ambientali ed economiche. Basti ricordare che annualmente per la ristorazione scolastica, universitaria e ospedaliera in Sardegna, messe a bando risorse per oltre 60 milioni di euro e sono erogati poco meno di 11 milioni di pasti all'anno, per un valore degli alimenti compreso tra i 18-23 milioni di euro. Possiamo dunque stimare un mercato potenziale per i prodotti sardi che oscilla tra i 14 e i 18 milioni di euro”.

Per dare il segno che la proposta è uno strumento concreto è utile segnalare il caso concreto verificatosi ad Ollolai, con la destituzione simbolica del Parmigiano Reggiano a favore dei formaggi sardi. Una mensa che ha iniziato il lungo percorso educativo verso la mensa a chilometro zero e che fonda il progetto sulla condivisione con bambini, genitori, corpo docente, somministratore dei pasti e con i produttori locali.

“E' una proposta che rappresenta una delle bandiere della politica concreta e popolare del nostro movimento – concludono Ledda e Arbau – e la proposta di legge e il caso di Ollolai certificano che si può passare dalle parole ai fatti e che la sfida si può vincere”.

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