“La carne di agnello sardo fa bene allo sviluppo dei bambini. E' la prima carne consigliata dai pediatri per lo svezzamento”.
Il presidente del Consorzio della tutela dell'Igp agnello di Sardegna Battista Cualbu elenca i grandi benefici per la salute umana della carne di agnello sardo “che non ha niente a che fare con l'allarme lanciato sulle carni rosse lavorate dall'International Agency for Research on Cancer (IARC) dell'Oms”.
Quella del presidente non è una difesa d'ufficio dell'agnello sardo ma è corroborata da dati scientifici e studi accademici come quello recente condotto da Anna Nudda e da Gianni Battacone, ricercatori della facoltà di agraria di Sassari, insieme al direttore del Dipartimento universitario di Agraria a Sassari Giuseppe Pulina ed in collaborazione con una specialista americana Shelley McGuire, della Washington State University: “hanno dimostrato – dice Battista Cualbu - che la carne degli agnelli rappresenta una importante fonte di grassi polinsaturi della serie omega-3 e di acido linoleico coniugato (Cla)”.
Grazie a questo studio emerge che “i nostri agnelli custodiscono il loro prezioso segreto proprio nell'alimentazione. Stiamo parlando, infatti, di animali che si nutrono con il solo latte delle madri allevate allo stato brado, come da disciplinare. Il modo tradizionale di brucare delle pecore, non ammassate come altrove in capannoni o aziende di ridotte dimensioni, aumenta notevolmente nella carne i contenuti di alcune sostanze fondamentali che vengono trasmesse completamente all'uomo. Queste aiutano lo sviluppo cerebrale e la vista nei bambini più piccoli e il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Inoltre ha effetti favorevoli nel trattamento di patologie gastro-intestinali, oltre ad un significativo miglioramento nella gravità delle lesioni dei piccoli con dermatiti e ipersensibilità alimentari”.
“A queste stesse conclusioni è giunto anche lo studio di Agris Sardegna – continua il direttore del consorzio per la tutela dell'Igp agnello di Sardegna Patrizia Pitzalis -. L'agnello sardo è un alimento ideale sia sotto il profilo nutrizionale che per quanto riguarda il gusto. La sua carne bianca, molto tenera e magra, è estremamente digeribile e ricca di proteine nobili. Questo la rende particolarmente indicata nelle diete di tutti coloro che hanno bisogno di un alimento leggero ma ad alto valore energetico: ragazzi, sportivi, anziani, convalescenti”.
L'agnello, ma in generale tutti i prodotti agroalimentari dell'isola, fanno parte della dieta ribattezzata dal professore Luca Deiana, la dieta della longevità, sono cioè gli alimenti dei nostri tanti centenari (il 98% dei quali pastori) che hanno consentito alla Sardegna di essere la seconda regione dopo Okinawa, dove si vive più a lungo.
“Le nostre produzioni – conclude il presidente del Consorzio - non hanno nulla a che fare con quelli indicati dallo studio dell'Oms che si riferisce a carni lavorate, dalla provenienza sconosciuta. Per questo serve un lavoro serio e capillare di comunicazione e promozione accompagnate da etichette trasparenti in cui emerga tutta la storia del cibo che andiamo ad acquistare: dall'allevamento allo scaffale e i loro benefici per la salute dell'uomo. Inoltre – propone – la Regione si dovrebbe attivare per promuovere nelle mense pubbliche i prodotti sardi ed in particolare quelli certificati. Si avrebbero vantaggi sia per la salute di chi le frequenta che per i nostri pastori e agricoltori”.