Coldiretti. Il made in italy è figlio di una agricoltura in armonia con il territorio

Moncalvo. Combattiamo Lactalis perché è un'agricoltura della potenza che non rispetta ne il suolo ne le persone

A cura della redazione
14/11/2015
Attualità
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“Serve un lavoro di squadra per affermare un’agricoltura sostenibile e di qualità che rispetta il suolo e le persone”. Lo ha detto questa mattina il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo durante il seminario di studi svoltosi nell’aula magna del Seminario Diocesano di Cagliari all’interno delle iniziative per la giornata del Ringraziamento nazionale. “Expo ci ha messo davanti ai grandi paradossi del cibo. Ad un mondo in cui si muore di fame ma anche per obesità e mala nutrizione. Il vero problema - ha detto Moncalvo - non è, come ci vogliono far credere, quello della produzione ma dell’accesso al cibo per tutti e della cura e rispetto del suolo”. Il presidente della Coldiretti ha evidenziato i due tipi di agricoltura oggi esistenti: quello della potenza e quella del limite. Il primo si basa sulla iperproduzione e sullo sfruttamento indiscriminato della terra e delle persone. Un esempio concreto di questo modello il presidente Moncalvo lo ha indicato con quello portato avanti dalla multinazionale Lactalis, contro la quale Coldiretti ha mobilitata tutta Italia, compresa la Sardegna dove nei giorni scorsi hanno manifestato anche gli allevatori sardi. “In pochi anni hanno assorbito diverse marchi italiani, ed ora sostituiscono il latte italiano con quello straniero per vendere il formaggio e i suoi derivati come made in Italy – ha spiegato Moncalvo -. In questo modo fanno chiudere le stalle italiane perchè pagan il latte meno di quanto spendono per produrlo. E’ un chiaro esempio – ha continuato – del modello della Potenza e dell’arroganza, di un’agricoltura slegata dal territorio che produce un cibo senza origine certa e senza sicurezza. A questi metodi ci opponiamo e contrapponiamo la nostra agricoltura senza accettare ricatti e mediazioni”. L’agricoltura del limite è invece quella sposata dalla Coldiretti e praticata dalla maggior parte degli agricoltori e allevatori italiani – ha poi aggiunto Moncalvo - . E’ quella che si pone limiti e vincoli, sociali, ambientali ed etici. Dove il suolo è inteso come risorsa viva, che va tenuto in equilibrio e bilanciato con l’allevamento e la pastorizia. E’ questo il modello scelto dai nostri 70mila giovani agricoltori sotto i 35 anni che lavorano la terra non per soldi ma come scelta di vita. Per sostenere questa agricoltura in sintonia con il suolo - ha detto ancora – non basta solo la politica ma un patto sociale ed etico tra agricoltori, allevatori e consumatori. Chi compra cibo prodotto dall’agricoltura della potenza – ha concluso - avalla quel Sistema” “La Coldiretti vuole un’agricoltura fatta da chi la terra la lavora e la rispetta – dice anche il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Un’agricoltura trasparente e alleata dei consumatori che stiamo portando avanti e difendendo anche nella nostra isola”.

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