OLZAI. Cortes Apertas: mini guida per scoprire le meraviglie del paese

Giangavino Murgia
21/11/2015
Attualità
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OLZAI. Autunno in Barbagia fa tappa a Olzai. E il paese dell'arte, della cultura e dell'antico mulino idraulico nel rio Bìsine, è da alcuni giorni mobilitato per la dodicesima edizione di Cortes Apertas organizzata dall'Amministrazione comunale, sotto l'egida dell'Aspen e della Camera di commercio di Nuoro e un importante sostegno finanziario del consorzio Bim Taloro.

Trentassette il numero delle cortes visitabili nel centro storico del piccolo – ma accogliente – comune barbaricino, in un suggestivo percorso che parte dalla via avvocato Giovanni Dore, sino al rione più alto di "Drovennoro". Quasi impossibile visitarle tutte in una giornata, insieme ai monumenti, chiese, laboratori e mostre temporanee. E allora, per non perdere le perle più autentiche di Olzai, ecco qualche consiglio utile per i forestieri.

Parcheggi auto. Per i primi automobilisti che arrivano dal Campidano, Sassari e Nuoro consigliamo i parcheggi nel rione di "Burusone", nei pressi dell'area sportiva di via Pietro Meloni Satta. Per i ritardatari, meglio percorrere la via dell'Angelo, un breve tratto della via Taloro per trovare un parcheggio nelle strade del rione di Lepazzai. I turisti che arriveranno dall'Ogliastra, Gavoi o Sarule, troveranno ampi parcheggi nel periferico rione Gheddesai, vicino alle case popolari. Mentre i visitatori provenienti dal Mandrolisai, troveranno comodi parcheggi nella via Taloro e nella via Brigata Sassari.

Monumenti e chiese. Dopo aver ritirato il materiale informativo nel punto di accoglienza allestito nella piazza Su Nodu Mannu dai volontari della Croce Azzurra, e percorso la via Arginamento sino alla piazza Sant'Ignazio, come prima tappa consigliamo la visita nell'antico mulino idraulico nel rio Bìsine, utilizzando il servizio navetta. All'interno del maestoso mulino – in una atmosfera fiabesca e circondati da un paesaggio mozzafiato – i giovani del Team Enduro mostreranno ai visitatori le  tecniche di molitura del grano e dell'orzo coltivato nei campi di Olzai.

Conclusa l'escursione al mulino, si può visitare la splendida chiesa medioevale di Santa Barbara con il famoso "Retablo della Pestilenza" del Maestro di Olzai, uno dei capolavori dell'arte sacra isolana del XV secolo. A pochi passi dalla chiesa, nello storico rione di "Drovennoro", merita sicuramente una visita l'abitazione dell'onorevole Francesco Dore (1860-1944), con la guida del nipote Lorenzo Dore.

Arte e mostre. Dal rione "Drovennoro", consigliabile una passeggiata nella via Regina Margherita e nei viottoli del rione "Cambone", per poi risalire fino al promontorio "S'Umbrosu" per visitare la casa settecentesca e lo studio del grande pittore e incisore Carmelo Floris (1891-1960). Troverete alcuni capolavori dell'artista olzaese; ma anche la mostra temporanea "Trihinzos de preda": una selezione di opere pittoriche della pinacoteca comunale raffiguranti gli inconfondibili scorci del paese, curata per questa edizione di Cortes Apertas da Lidia Siotto con l'assistenza di Pietro Oleda.

Laboratori e gastronomia di eccellenza. 
Nella cucina con forno a legna dell'abitazione di Carmelo Floris, non si può perdere la lavorazione  e degustazione del "pane modde" preparato da esperte massaie e dai giovani dell'associazione culturale Maimones.

A fianco del museo Floris, nell'antica dimora "Sa domo di zia Rosa", altrettanto imperdibile una degustazione dei prelibati formaggi pecorini a caglio vegetale del caseificio artigianale Erkìles di Giovanni Agostino Curreli, accompagnata da un buon bicchiere di vino prodotto nelle cantine iscritte al circuito della "Strada del vino Cannonau".

Dal rione "S'Umbrosu", percorrendo un tratto della via Marconi, si può raggiungere "Su mulinu de tziu Bachis", per assistere ad un'altra interessante dimostrazione della lavorazione grano duro "Senatore Cappelli" curata da Tino Columbu.

In un attimo, si può passare dalla via Guglielmo Marconi alla parallela via Arginamento, per visitare il laboratorio artigianale di Francesca Loddo e acquistare i delicati "bianchini" di Olzai e il "pane carasau".

Se non avete prenotato il pranzo nell'agriturismo "Su Pinnettu" (località Badu 'e Carru), nella piazza Su Nodu Mannu si può consumare un pasto veloce nella paninoteca e rosticceria ambulante di Maria Giovanna Sechi, oppure delle squisite focacce, spianate e zeppole nella "Sa domo de su pane" di Stefano Piva. 
Dopo il pranzo, e un buon caffè nel Bar centrale di Lina Curreli, percorrete la via Taloro sino alla corte di "tziu Luisu Mele" (a fianco dell'accogliente Bar Gardenia di Franco Noli) per assistere e fotografare le interessanti lavorazioni tradizionali del formaggio e della distillazione delle vinacce curate da Cianeddu Curreli.

Artigianato tipico locale. Dall'altra parte della via Taloro, nella sede della Società mutuo soccorso del bestiame agrario fondata nel 1904 dal dottor Efisio Mesina (1842-1931), la signora Maria Barbara Meloni ha curato la lavorazione dell'intreccio dell'asfodelo e una esposizione di alcuni manufatti di questa millenaria tradizione locale. Nello stesso salone del rione Sant'Antonio, l'associazione turistica Pro Loco Bìsine ha allestito una mostra di costumi e maschere tradizionali di Olzai.

Animazione musicale e il "Trenino delle Cortes"
Sabato pomeriggio, è prevista l'animazione musicale itinerante con il gruppo Amistade, mentre nelle chiese e nella casa museo Carmelo Floris si esibirà il Coro polifonico di Olzai. Domenica mattina e pomeriggio, spazio alla "Musica nel rio Bìsine" curata dai cantanti e musicisti dei gruppi i Falò e Cordas & Cannas.
Infine, per le famiglie con bambini, vale la pena salire nel "Trenino delle Cortes" per un divertente mini tour nel centro storico del paese, con partenza dalla piazza "Su Nodu Mannu". 

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