Innovare : Il territorio azionista di se stesso

Iniziativa dell'associazione Nino Carrus

a cura della redazione
07/01/2016
Attualità
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L’Europa, nel definire gli obiettivi di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, promuove l’investimento sui territori, identificandoli come la chiave per cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile proprie della “Strategia Europa 2020”.
Occuparsi di interventi miranti allo sviluppo della capacità competitiva territoriale richiede tuttavia di ri - considerare il concetto di valore - territorio, da intendersi in un’ottica non solo economica ma anche qualitativa, sociale e relazionale.
Il territorio, pertanto, perde la sua accezione prettamente geografica acquisendo sfaccettature di rete e divenendo la culla entro la quale coltivare talenti e valorizzare competenze.
Questa visione si completa nella metafora di territorio - azienda che, come una vera e propria impresa, presuppone la determinazione dei bisogni e dei desideri dei mercati di riferimento, interno ed esterni, nonché del loro soddisfacimento sostenibile, in modo più efficace ed efficiente dei diretti concorrenti.

È partendo da questi assunti che l’“Associazione Nino Carrus” si fa promotrice di un incontro entro il quale raccordare le istanze pubbliche e private del territorio e nel quale raccontare alcune delle esperienze imprenditoriali innovative attraverso le testimonianze dei diretti interessati.

Ad animare il dialogo Nicola Pirina, innovation strategist, che guiderà gli intervenuti in un confronto snello, condito di botta e risposta, cercando di scoprire come sia possibile legare il concetto d'innovazione a quello del ripensamento dei luoghi e dei paesaggi, attraverso le nuove imprese innovative e i legami tra le stesse. Fino ad arrivare a discutere come il territorio stesso può andare a colmare le lacune socio economiche che lo fanno sentire in un affanno che non dovrebbe avvertire.
L'ambizione è quella di dimostrare che le reti umane e produttive locali creano un efficace sistema di rilancio dell'economia.
Non bisogna crederci. Bisogna farlo. E sostenere  chi ha già dimostrato di poter incidere sugli indicatori territoriali.

La mattinata dei lavori sarà articolata in due momenti chiave.

La prima parte sarà dedicata alla narrazione delle imprese innovative che già stanno attuando in logica di rete i cambiamenti socio economici che ci si attende dallo sviluppo economico endogeno:
1. Roberto Spano – Sardex
2. Federica Serra – Inoke
3. Giampaolo Puggioni – The Sign
4. Mario Paffi – Musei di Mamoiada
5. Paolo Pilia – Primo Principio
6. Tore Cubeddu – Eja TV
7. Giuseppe Cosseddu - Sky survey system
8. Vincenzo Vadilonga - Vadilonga gioielli
9. Nadia Cappai - Icnoderm cosmetici
10. Iconoclass – Stefania Ruiu  - Bruno Mulas

La seconda parte sarà dedicata a tre riflessioni.
Da un lato, interverrà il Presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò per raccogliere gli stimoli emersi ed offrirci l'angolo visuale di chi, da imprenditore di seconda generazione, vede le trasformazioni nel tessuto produttivo e le osserva anche dal ruolo istituzionale che ricopre. Particolare riferimento riserverà  all’esperienza di “Make in Nuoro” che ha svegliato il territorio da un torpore che occorre assolutamente superare.
Dall'altro, il giornalista silanese Giovanni Runchina con la narrazione di casi d'eccellenza d'intelligenza migrante, per affrontare poi il concetto delle rimesse 2.0.
A completare il ragionamento e chiudere i contenuti, Monica Mureddu, nomade dell'innovazione da quindici anni, che ci racconterà la visione della soluzione dal punto di vista del suo blog Sardinia innovation

Sarà compito di Nicola Pirina prima e di Fausto Mura poi, tirare le somme dei contenuti emersi dal confronto, per proporre poi le prossime sfide culturali dell'Associazione Nino Carrus.

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