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ONIFERI. Il nuraghe Ola viene restaurato a due anni dal crollo

Prima l'intervento del Comune, e ora i fondi del Ministero per rendere la struttura nuovamente fruibile

redazione
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Un nuraghe circondato da un ponteggio e una squadra di professionisti che lavora al suo restauro. E' la scena inusuale che si può vedere a Oniferi, dove sorge maestoso il nurgahe Ola. La stuttura di 12 metri a febbraio del 2015 collassò internamente, e l'amministrazione comunale fu costretta a chiuderlo al pubblico. Intervenne però immediatamente segnalando il tutto alla Soprintendenza e mettendo a disposizione per la messa in sicurezza 30 mila euro di bilancio comunale che servirono a tamponare l'emergenza e ad evitare il crollo dell'intera struttura. 

Ora ad appena due anni ci ha pensato il Ministero dei beni culturali con uno stanziamento di 300 mila euro (sono stati appaltati per ora i primi cento mila), con un intervento che mira a sostituire le pietre che hanno ceduto sotto il peso degli anni e a salvaguardare la facciata con dei materiali speciali che evitaranno lo sgretolamento dei massi che formano la parete. 

Inoltre verranno eliminate tutte le piante che invadono il nuraghe e che inevitabilmente in secoli di storia hanno contribuito a debilitarne la struttura con le loro radici. 

"Una scena inusuale, non è facile vedere un nuraghe circondato da un'impalcatura - spiegano dall'amministrazione comunale di Oniferi -. Ola è il nuraghe meglio conservato che abbiamo ed era necessario intervenire". Oniferi infatti possiede un patrimonio archeologico ricchissimo: 27 nuraghi, 2 domus de Janas (sas Concas e Brodu), una valle di Menhir a sos Settiles, un pozzo sacro a Isculacacca.

 Ad occuparsi di rimettere in sesto Ola sono i tecnici e gli operai della Soprintendenza di Sassari e Nuoro con la direzione scientifica dell'archeologo Antonio Sanciu, la direzione dei lavori dell'architetto Elena Romoli, e quella tecnica dei geometri Franco Tendas e Claudio Pisu. 

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