Sabato 16 novembre alle 17, il comune di Olzai e la Casa Museo Carmelo Floris, in occasione della XVI edizione di Cortes Apertas, presentano la performance teatrale in forma di narrazione di Gianluca Medas. Medas, attore, regista e scrittore amato dal pubblico isolano per la sua capacità di trasmettere emozioni raccontando l’eredità culturale storica e artistica della Sardegna, presenterà al pubblico un lavoro pensato appositamente per l’occasione sul tema del ritorno messo in luce attraverso la vita di Carmelo Floris.
Sarà proprio la dimora e studio degli ultimi anni di vita dell’importante pittore, il palcoscenico ideale per creare un viaggio “intimo” alla scoperta di questo artista che insieme ad altri ha segnato la storia dell’arte del primo Novecento in Sardegna.
È proprio la casa, situata nello storico rione ''S'Umbrosu'' appartenuta nel ‘700 al nobile don Sebastiano Melis, poi ereditata dalla madre dell’artista e oggi museo dedicato a Carmelo Floris, a stimolare la creatività di Gianluca Medas per una serata dedicata al Carmelo uomo prima che artista. La casa, testimone del florido passato del paese, che accoglie opere significative dell'artista, arredi originali, documenti e immagini fotografiche del pittore e della sua famiglia sembra ancora abitata dai protagonisti della storia che Medas racconterà al pubblico la sera del 16.
“Questa casa è come un ventre e le donne che ci hanno vissuto mi hanno trasmesso la delicatezza, la forza, l'amore alla vita. Ed è cosi, all'interno di quella casa la vita scivola ancora nella sua trasparenza e l'energia profusa dalle anime che l'hanno vissuta, ha fatto sì che il pennello, la grafite e il pastello assorbisse i segni di quel passaggio, creando specchi che raccontano ciò che è la vita. Nulla è più invisibile della vita, solo la pittura ha il privilegio di creare solchi. In casa Floris i segni sono dappertutto: nei mobili, nelle stanze, nelle pitture concluse e in quelle lasciate incomplete per un capriccio del destino che dà e prende a piacere suo piacimento. Il ritorno di Carmelo è un evento unico: torna a casa per fare memoriale, per raccontarci emozioni e piccoli fatti”, dice Medas nel raccontare la sinossi del suo spettacolo.
Attorno alla tavola della sala da pranzo il pubblico potrà assistere ad un viaggio nel tempo. Il medium di questo viaggio, l'arca che trasporterà questa anima tra i vivi sarà appunto Medas, che presterà la sua voce per un’ora a Carmelo Floris permettendo al pubblico di ascoltarlo per un’ultima volta. Un momento di luce e di commozione, perché non a tutti è dato di tornare per potersi raccontare.
Ma, come dice Satta nel suo capolavoro Il giorno del giudizio, per capire quanto la tua vita è stata importante è necessario che qualcuno ti riporti in vita e ti racconti. Solo allora si potrà capire quanto è stata importante la tua esistenza per gli altri.
Nel corso della serata ci sarà l’intervento musicale con chitarra di Daniele Mascia.
Durante le giornate di Cortes Apertas, sia sabato 16 che domenica 17, sarà occasione inoltre, per il comune di Olzai di ospitare nella splendida cornice di Casa Mesina, palazzotto nobiliare recentemente restaurato, una selezione delle opere della collezione permanente della Pinacoteca Comunale Carmelo Floris.
La mostra a cura di Marzia Marino, direttrice della Casa Museo Carmelo Floris, vuole essere rappresentativa della ricca collezione che il piccolo centro barbaricino ha raccolto nel corso degli anni. Le opere esposte in questa edizione di Cortes Apertas, sono tutti paesaggi e sono tutte opere realizzate dai pittori che hanno partecipato alle quattro edizioni della Tre giorni di pittura svolte al Olzai negli anni 1982, 1985, 2003 e 2005.
La tre giorni di pittura è una rassegna in occasione della quale arrivarono ad Olzai artisti sardi e della Penisola per quello che potrebbe essere definito un omaggio al paese, alla sua storia e ovviamente a Carmelo Floris, l’artista figurativo per eccellenza del territorio.
Gli artisti partecipavano con la creazione di due opere, una delle quali veniva donata alla comunità. Per l’occasione la scelta della dott.ssa Marzia Marino è ricaduta sulle opere dedicate al paesaggio poetico di questa zona che trattiene connotazioni visive dal gusto magico e antico, come se il tempo si fosse fermato.
Un’iniziativa, quella della Tre giorni di pittura, antesignana dei tempi che vedono oggi le residenze d’artista, come plus valore fondamentale dell’offerta culturale e che ha reso possibile per il Comune l’istituzione di una cospicua Collezione, che conta ben 125 opere. L’esposizione a Casa Mesina, in occasione di Cortes Apertas, potrebbe essere la prima di una serie che renderà fruibile la collezione al pubblico.
Un weekend denso di storia, di cultura e di emozioni quello proposto dalla Casa Museo Carmelo Floris e dal Comune di Olzai, suggestivo borgo di pietra incastonato in una terra ricca di acqua, di paesaggi e storie di vita senza tempo, con memorie lontane che riportano a epoche di grandi commerci, ricchezze e passioni in questa parte di Sardegna che è terra di centenari e della vita tranquilla, caratteristica imprescindibile delle Blu Zone.