Dopo le quattro proiezioni che hanno intrattenuto il pubblico durante le festività (Il diritto di contare, The rider e, per la sezione Pitzocos, Mia e il leone bianco e Aladdin) il CineTumbarinu proseguirà venerdì 10 gennaio alle 21 con Roma di Alfonso Cuaròn, ottavo film del cartellone invernale del Festival che quest'anno approfondisce il tema Atòbios: Città e Campagna.
Trasformata, per la stagione fredda, la Sala Consiliare in nuovo cinema rurale, l'Amministrazione Comunale di Gavoi, l'associazione ProcivArci, in collaborazione con la Commissione Cultura e Identità e con il patrocinio della Regione Sardegna proseguono (da quasi vent'anni), nell'impegno di portare una proposta cinematografica di qualità in alternativa alle multisala cittadine.
Dopo la sessione estiva all'aperto, che fra i film di maggior successo annoverava Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius e L'uomo che comprò la luna (record di pubblico, con 250 presenze, per questa edizione) e Albero nostro di Federica Ravera, il festival è ripartito a novembre e prosegue adesso con una importante coda nel nuovo anno.
Dopo il film di Cuaròn, infatti, sarà la volta di Santiago-Italia di Nanni Moretti (14 gennaio), di Bohemian Rahpsody di Brian Singer (17 gennaio), Il traditore di Marco Bellocchio (24 gennaio), la serata dedicata ai cortometraggi isolani dal titolo Sardi, Corti ma Bellissimi (31 gennaio) e il film africano in partenariato con il festival Walyaan IV Cinema Migrante (7 febbraio).
Il CineTumbarinu nasce con l'obiettivo di portare il cinema nelle piccole comunità , così Gavoi, paese al centro della Barbagia, diventa in tutto l'arco dell'anno un'enclave del buon cinema, attraverso un appuntamento consueto con il grande schermo che crea un varco tra la piccola comunità il mondo circostante, tra la citta e la campagna, rendendo Gavoi meta di appassionati, cineasti e attori.
"L'Amministrazione Comunale di Gavoi ha sempre creduto in questa iniziativa che oggi nasce da un'attività di progettazione partecipata – afferma Enrico Mura, Assessore della Cultura e Identità - e continua a scommettere sulle azioni culturali ritenendo fondamentale per la formazione dei cittadini un'offerta cinematografica di qualità . Il Festival – prosegue Mura - coinvolge diverse associazioni culturali, le scuole primarie, secondarie, serali, gruppi formali e informali di attivisti culturali. Il CINEtumbarinu – conclude l'Assessore – è il festival di una comunità che coopera".
Per questa edizione inoltre il CINEtumbarinu può vantare due nuove partnership con altrettante manifestazioni cinematografiche che allargano lo sguardo del festival verso inedite produzioni internazionali: l'Al Ard [doc] Film Festival del documentario arabo e palestinese e la rassegna Walyaan IV Cinema Migrante un circuito in Sardegna del cinema africano.
"Le pellicole in programma (20 film per 14 appuntamenti invernali) sono tutte profondamente legate alla tradizione del festival gavoese – afferma Angioletta Cadau, presidente del vivace sodalizio Prociv Arci Gavoi - che nasce per rilanciare la cinematografia di qualità e la passione per la visione sul grande schermo con uno sguardo attento al cinema di impegno civile e di alto valore artistico. Dal 2015 – prosegue la presidente - il CINEtumbarinu ha riaperto con successo le sue porte al confronto con il cinema internazionale, con pellicole di generi diversi, con importanti opere documentaristiche, film coraggiosi e sperimentali, abbracciando anche i film per ragazzi e l'animazione e con numerosi film proposti direttamente alle scuole. Un grande impegno per i nostri soci e per l'amministrazione comunale – conclude Cadau – che genera un forte movimento culturale ed energie positive per il paese".
"Questa edizione che prosegue felicemente – aggiunge Enrico Mura – ha un sapore particolare per noi gavoesi, infatti, nello scorso 2019 ricorrevano i 50 anni dalla missione sulla Luna della navicella spaziale Apollo 11 che fecce sollevare lo sguardo in modo diverso verso il cosmo a tutta l'umanità . Nello stesso anno a Gavoi (il giorno di Natale) imprenditori lungimiranti profondamente colpiti da quella grande accelerazione di progresso davano il nome Apollo 11 alla prima vera sala cinematografica della Barbagia, il cinema storico gavoese – prosegue Mura - del quale il Festival CineTumbarinu vorrebbe essere l'erede. Cosi, durante questa edizione del festival abbiamo celebrato volentieri con un omaggio letterario e cinematografico anche questa ricorrenza".
All'interno del progetto del CineTumbarinu, oltre ai film e alle attività di contorno e formazione del pubblico sono previste anche due vere e proprie Master Class aperte a tutti e gratuite sulle professioni cinematografiche che accompagneranno gli appassionati Dentro il Cinema e le tecniche di realizzazione dei film.
Il programma completo delle proiezioni su: http://www.cinemagavoi.com