“Un commissario”. “Un personaggio francese”. “Non lo so, non l'ho studiato. E' colpa del sistema scolastico”. Sono alcune delle risposte alla domanda “Chi è Enrico Berlinguer?” che dei ragazzi di diversi licei sparsi per l'Italia danno in apertura del documentario “Quando c'era Berlinguer”, esordio alla regia del politico Walter Veltroni.
La pellicola è stata presentata in un'affollatissima sala del cinema Astra 2 a Firenze grazie alla collaborazione tra Odeon Firenze Cinehall, Quelli della Compagnia e l'Associazione Culturale dei Sardi in Toscana alla presenza di Veltroni, che ha introdotto brevemente il documentario prendendo la parola. Veltroni ha ricordato come “Berlinguer per me è stata la figura fondamentale della parte politica della mia vita, perché se non ci fosse stato lui probabilmente non so cosa ne sarebbe stato del mio avvenire da politico. Lui incarnava quel bisogno di moralità, quello stare dalla parte degli ultimi, quell'amore per la libertà e per i diritti che erano le cose che mi piacevano e mi piacciono”.
Il documentario alterna pezzi di vecchie interviste televisive a Enrico Berlinguer a testimonianze di quei personaggi, politici e della vita privata, che hanno vissuto a stretto contatto con il leader di origine sarda del Partito Comunista Italiano. Ne viene fuori un ritratto di quello che Berlinguer era veramente, una persona perbene, che credeva in quello che faceva. Lo si capisce anche dalle commoventi immagini del suo ultimo comizio a Padova, la città che lo vedrà spegnersi definitivamente a seguito di una brutta malattia. Il pubblico in sala riesce a stento a mantenere l'emozione quando sullo schermo scorrono queste immagini seguite da quelle dei funerali in Piazza San Giovanni a Roma dove più di un milione di persone, di qualsiasi posizione ideologica, destra o sinistra che sia, si riunì per dare l'estremo saluto ad un grande personaggio che ha segnato in maniera indelebile la politica italiana del Novecento.
Al termine della proiezione, la Presidente dell'ACSIT Fiorella Maisto, co-organizzatrice dell'evento, non nasconde di essersi “emozionata a ripercorrere il cammino politico di un grande leader che il nostro Paese non potrà mai dimenticare. Penso che Walter Veltroni, nel girare questo documentario, abbia fatto una cosa molto importante soprattutto per quei giovani che conoscono a malapena chi fosse Berlinguer. A nome di tutta l'ACSIT, lo ringrazio sentitamente per essere stato presente questa sera a Firenze a salutare il pubblico che ha risposto in maniera molto numerosa a questo evento”.