Il 7 maggio scorso a Viterbo è nata l’associazione Sardegna in Tuscia, una realtà che ha preso vita grazie all’unione di tanti sardi emigrati, anche di seconda generazione. Numerosi e ormai parte integrante del tessuto sociale e produttivo del territorio, anche se ormai sono cittadini laziali, portano sempre nel cuore il legame con la loro terra.
Legame che vogliono rafforzare grazie alle attività della neonata associazione, attraverso la promozione della cultura, della storia, della tradizione e del folklore sardo, nel territorio di Viterbo, cercando in questo modo di creare un legame solido e duraturo nel tempo tra la terra sarda e la popolazione della Tuscia.
Tantissime le famiglie che dal dopo guerra hanno abbandonato la Sardegna per insediarsi nelle campagne del viterbese, portando con loro il patrimonio di sapere legato principalmente alla pastorizia: tante sono infatti le aziende di allevamento ovini che gravitano nel territorio, in buona misura dalla Barbagia. Una comunità vasta che appena può attraversa il mare e torna nella sua isola.
Al battesimo dell’associazione personalità di spicco del mondo religioso e politico della Sardegna, in primis Monsignor Angelo Becciu, direttamente dalla segreteria di Stato Vaticana. Il presidente dell’associazione Antonio Manca, ha espresso viva soddisfazione per la realizzazione di un progetto importante e che rappresenta per molti un punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi alla cultura della Sardegna, simboleggiata in questo caso dai giganti di Monte Prama, riportati nel logo del neonato sodalizio.