Un barbaricino, un’ogliastrina, un baroniese e una polacca. Non è l’inizio di una barzelletta ma quello di una bella avventura, ci auguriamo fortunata, di quattro giovani intraprendenti che vogliono raccontare le bellezze e le tradizioni della Sardegna in un modo nuovo e originale.
Insieme hanno dato vita a Millumì, che presto sarà associazione culturale, scegliendo la Sardegna come base dopo aver compiuto i loro studi e tante esperienze lavorative in giro per l'Europa ed il mondo.
Luca Cheri, Claudia Curreli, Claudio Secchi e Beata Garncarska in concreto vogliono mettere in gioco le loro multiformi competenze di comunicazione, economia, lingue, storia, turismo, archeologia, educazione, cinema, “per creare – ci dicono - qualcosa di utile per noi e per la nostra terra”.
Una scelta in controtendenza. In un periodo in cui tanti giovani e meno continuano ad emigrare in cerca di stabilità, loro hanno scelto l'atto associativo per attuare in sinergia e creare e diffondere cultura, spendendosi in prima persona e “cercando la collaborazione di tutte le persone attive e volenterose che operano nei territori”.
Luca Cheri ci ha raccontato il loro progetto. Archeologo, 35 anni di Sarule, è lui a rappresentare la Barbagia nel team.
“Millumì è un progetto di vita, è la scusa con cui vogliamo applicare le nostre conoscenze per vivere la Sardegna che a noi piace” attacca Luca Cheri.
“Il nostro obiettivo è quello di mostrare una Sardegna reale, fatta di persone che creano, inventano, lavorano, organizzano, esplorano, si incontrano e si divertono”.
Come?
“Attraverso la creazione di contenuti video e fotografici, articoli, la partecipazione e collaborazione ad eventi, laboratori e anche con visite guidate, gite, escursioni operate da guide professioniste e informate! Per ora siamo ancora in fase organizzativa, ma abbiamo già un piccolo sito, www.millumi.org e un canale youtube” .
Abbiamo già gli esempi concreti del vostro modus operandi. Nel web circola una vostra originale produzione su Sarule, (che abbiamo pubblicato sotto) intitolata “Lungo uno sguardo”, dove proprio tu sei protagonista come voce narrante.
“L’obiettivo del video è quello di portare avanti una nuova visione, più umana e personale, della Sardegna, mettendo in primo piano chi la ama, la vive, e col suo operato la rende speciale. In particolare, nel caso di Sarule ci siamo messi come obiettivo quello di valorizzare il suo territorio e la sua cultura, mettendo l’accento sulle peculiarità che lo caratterizzano al fine di trasmettere questi saperi e sapori a tutte le persone sensibili che potranno poi approfondire andando di persona a cercare quello da cui sono stati maggiormente attratti. Con i nostri video, tra “promo-storie”, veri cortometraggi documentari e piccoli spot ci si potrà fare un’idea di cosa si può andare a cercare in Sardegna, tra Natura meravigliosa, piccoli produttori e creatori, grandi lavoratori e sognatori. La Sardegna è un luogo fertile di ogni tipo di attività.
In particolare "promo-storia" non è un format video famoso. È un tentativo di abbattere i soliti schemi di promozione locale attraverso lo strumento audiovisivo, cercando di far incontrare la storia di un paese con i suoi abitanti, attraverso immagini reali di profondità etnografica, un montaggio video non convenzionale e una storia narrata in prima persona da un anima partecipe, raccontata in un mix tra ricordo, ironia e dati reali".