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OLLOLAI. Consiglio comunale di solidarietà all'impiegato Giangavino Murgia e alla comunità olzaese

redazione
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Il consiglio comunale di Ollolai, nella seduta del 23 gennaio scorso ha espresso all’unanimità la propria vicinanza ai colleghi di Olzai e in particolare al dipendente comunale Giangavino Murgia che il 16 gennaio è stato vittima di un’intimidazione: nel cortile della sua abitazione infatti è stato fatto esplodere un potente e pericoloso artificio pirotecnico che poteva avere conseguenze ben più serie.

Da parte del sindaco di Ollolai Efisio Arbau e del gruppo consiliare di maggioranza e opposizione la solidarietà alla famiglia olzaese e la condanna per il vile gesto.

Giangavino Murgia è persona molto conosciuta nella zona per via del suo ultratrentennale impegno lavorativo, ma anche per il suo impegno sociale attraverso molteplici iniziative culturali e sportive anche internazionali che hanno dato lustro e prestigio al paese di Olzai.

Murgia rappresenta anche un riferimento costante per l'informazione locale: a sua firma infatti tantissimi interventi pubblicati su questo portale, che vanno dalla cronaca agli approfondimenti storici.

La vicenda che lo vede suo malgrado protagonista sarebbe da imputarsi alla questione che da diverso tempo fa discutere gli olzaesi: lo spegnimento delle campane della Chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista che scandivano i momenti più importanti della comunità ma allo stesso tempo, “per via del volume troppo alto, rappresentavano un pericolo per la salute degli abitanti del centro storico” secondo 164 olzaesi che nel settembre del 2013 hanno firmato una petizione (leggi) per chiedere al Sindaco e al Vescovo, un provvedimento che arginasse il problema con la richiesta di abbassamento del volume.

In seguito alla presentazione della petizione in Municipio e in Curia, il 19 settembre 2013, si spensero le campane per le funzioni religiose e, due giorni dopo, venne spento anche l'orologio civico collegato alle campane, storicamente di competenza del Comune di Olzai. 

La pubblicazione della lettera aperta inviata due settimane fa dal sindaco Ester Satta al Vescovo di Nuoro monsignor Mosè Marcia, ha purtroppo riacceso gli animi nel paese, con l'epilogo una settimana fa del grave atto intimidatorio nel cortile dell'abitazione della famiglia Murgia che fu a suo tempo, tra i promotori e firmatari della petizione.

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