"Una cosa è certa: in questi mesi Agris ha toccato il fondo. Mai l'Agenzia regionale era stata ridotta in queste condizioni e messa alla berlina. Ma forse viste anche le “eccellenti” prestazioni in tutto il campo agricolo (vedi il prezzo del latte ovino) l'assessore intende proprio questo quando parla di voler ridare slancio all'Agenzia regionale”.
Il consigliere regionale de La Base Gaetano Ledda torna sull'argomento della mancata nomina del direttore generale di Agris: “siamo al ridicolo, l'agricoltura è governata da persone che non conoscono neppure lontanamente il significato di istituzione, portano avanti i propri meschini interessi di bottega infischiandosene dell'interesse di un intero comparto”.
“L'assessore dice tutto ed il contrario di tutto – dice il consigliere regionale - si copre di ridicolo ma, mentre sta mettendo in pericolo la serenità di diverse centinaia di famiglie, continua senza pudore a difendere e negare azioni indifendibili e in mala fede che sono sotto gli occhi di tutti. Per coprire il suo maldestro e ormai fallito tentativo di portare alla guida di un'Agenzia davvero importante per la ricerca nel campo agricolo un amico fedele ma senza competenza arriva perfino ad offendere tutti i Direttori Generali che finora si sono alternati alla sua guida, l'ultimo dei quali selezionato da lei stessa, sostenendo che si sono limitati all'ordinaria gestione contabile e amministrativa”.
“Lei e i suoi famelici suggeritori invece sono dei dilettanti allo sbaraglio – continua Gaetano Ledda - che che hanno visto bocciarsi dall'Avvocatura dello Stato (che lei stessa senza vergogna cita), l'avviso pubblico che avevano cucito addosso al loro ideale Direttore generale costringendoli ad annullarlo. Un avviso aperto a personale non dirigente e senza esperienza, in cui si ignorava la normativa prevista per questa particolare agenzia e ignorava di richiedere, ai candidati, il possesso di un’alta qualificazione scientifica e professionale nelle materie di competenza dell’agenzia stessa”.
“Le affannose manovre di queste ultime ore – sottolinea in ultimo Ledda - sono l'ulteriore dimostrazione di personaggi senza coerenza e ideali e, ancor peggio senso delle Istituzioni, che rischiano di lasciare senza stipendio centinaia di famiglie”.
“A questo punto – conclude - non è più giustificabile il silenzio del Presidente che deve prendere in mano la situazione cacciando un assessore tra i peggiori della storia dell'Autonomia sarda che sicuramente non verrà ricordato per le sua azioni virtuose”.