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Coldiretti Nuoro Ogliastra. "Il successo della convention di venerdì rafforza il cammino verso la richiesta di più trasparenza e controlli dei prodotti agroalimentari"

A Cagliari hanno partecipato oltre mille soci della Federazione di Nuoro Ogliastra

redazione
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Una marea di pastori e agricoltori venerdì mattina ha affollato la fiera internazionale di Cagliari. L'enorme padiglione E si trasformato in un mare giallo.

Cinquemila soci Coldiretti, oltre 100 sindaci, quasi 30 consiglieri regionali, metà giunta regionale compreso il presidente Pigliaru.

Al grande successo  ha contribuito in modo sostanzioso la vecchia provincia di Nuoro dalla quale venerdì mattina sono partiti alla volta di Cagliari circa mille produttori provenienti da tutti i Comuni e in molti casi accompagnati dai propri sindaci.

"E' difficile trovare altre associazioni che riescono a mobilitare e coinvolgere così tante persone, ed avere un'altrettanta organizzazione come la nostra – sottolinea con orgoglio il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra -. I nostri soci non sono voluti mancare a quest'appuntamento nonostante il periodo non fosse dei più favorevoli dal punto di vista lavorativo. Hanno capito l'importanza della convention e volevano sentire da vicino i programmi dei propri dirigenti nazionali. Il tema dell'iniziativa, inoltre, quello delle falsificazioni dei nostri prodotti agroalimentari, era troppo rilevante e sentito, oltre che di stretta attualità visto la recente vicenda dei pecorini rumeni destinati all'isola e le dichiarazioni di uno dei titolari del caseificio dei fratelli Pinna di Thiesi, che ha offeso i pastori sardi affermando che il nostro latte non è dei migliori ed è inferiore a quello rumeno". 

Un mercato quello del falso che penalizza tutta la filiera. Negli Stati Uniti, il mercato più importante per il Pecorino romano, il formaggio a cui è destinato oltre il 60 per cento del latte ovino sardo, 7 pecorini di tipo italiano su 10 sono "tarocchi". Stiamo parlando di quasi 24,96 milioni di chili (nel 2015), mentre, nello stesso anno, gli arrivi dei prodotti originali dall'Italia sono stati pari a 10,81 milioni di chili.

"E' tutto spazio sottratto alle nostre produzioni, ed in particolare al nostro Pecorino Romano, il 90 per cento del quale viene esportato  â€“ sottolinea il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu -. E le performance positive del 2015 (+16%), in particolar modo negli Stati Uniti (+20%), principale mercato di sbocco del pecorino italiano, ci fa capire l'importanza del problema".

"Iniziative come quella di venerdì rafforzano la nostra organizzazione nel cammino verso la richiesta di più trasparenza e controlli dei prodotti agroalimentari – continua Alessandro Serra -, come testimonia il recente decreto interministeriale che a breve porterà ad avere l'etichetta di origine per il latte e i suoi derivati".

 

 

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