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Il comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale rimpatria dalla Svizzera oltre 400 reperti archeologici

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Con il rimpatrio dalla Svizzera di circa 430 reperti archeologici, di provenienza prevalentemente nuragica, i Carabinieri del Comando TPC hanno conseguito un ulteriore, brillante risultato a tutela del patrimonio culturale italiano. L’importante recupero è stato effettuato dai militari della Sezione Archeologia di Roma e dal Nucleo di Cagliari, al termine di una lunga trattativa diplomatica con uno studio legale svizzero, depositario dei reperti.

Il recupero Ã¨ stato possibile grazie all’azione che i Carabinieri del TPC svolgono quotidianamente nella lotta alla dispersione del patrimonio culturale italiano e che ha portato, nel tempo, al rimpatrio, spesso proprio dalla Svizzera, di beni culturali di inestimabile valore trafugati dal territorio italiano ed illecitamente esportati da criminali senza scrupoli.

Probabilmente, è stata questa incessante azione di contrasto condotta dall’Arma, unitamente alla concreta possibilità di incorrere in problematiche giudiziarie, a spingere gli eredi di un collezionista svizzero, deceduto da tempo, a liberarsi della collezione archeologica per restituirla all’Italia.

Una volta rimpatriati, i reperti sono stati esaminati da funzionari della Soprintendenza Archeologia della Sardegna che ha accertato l’autenticità, la provenienza prevalentemente nuragica e, per la maggior parte dei beni, il notevole valore storico-scientifico-culturale. Alcuni invece, circa un centinaio, sono risultati riproduzioni di pregiata fattura, verosimilmente realizzate in serie e riconducibili all’epoca moderna.

Sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Nuoro, Dott.ssa Emanuela Porcu, sono tuttora in corso le indagini finalizzate ad accertare l’origine e la formazione della collezione, nonché ad individuare i responsabili dell’esportazione dei beni autentici e della produzione di quelli giudicati falsi.

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