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Coldiretti. "La politica sottovaluta il problema degli animali selvatici. E’ fenomeno fuori controllo, una minaccia costante per automobilisti e mondo agricolo "

a cura della redazione
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E’ SOS per i cinghiali che in meno di una settimana hanno aggredito una donna e causato due incidenti.

Ad Alghero un cinghiale è arrivato ad attaccare una donna nella veranda della propria casa mentre in tre giorni due cinghiali hanno invaso le strade del Nuorese mandando all’ospedale altrettante persone.

 “E’ un fenomeno fuori controllo - sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – che merita la giusta attenzione da parte della politica. L’invasione dei selvatici sta mettendo a rischio non solo il reddito delle imprese agricole ma anche la sicurezza nelle aree rurali e urbane”.

Lo dimostrano i numeri emersi dal dossier presentato dalla Coldiretti pochi giorni fa: nel 2015 i danni causati dalla fauna selvatica si aggirano intorno ai 100 milioni di euro. Mentre da un’analisi su dati Aasps nel 2015 si sono registrati 214 episodi gravi di sinistri con animali, dove hanno perso la vita 18 persone e 145 sono rimaste ferite.

Dal 2005 il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato, passando da 600mila a oltre 1milione nel 2015.

Un vero e proprio esercito che assedia oggi le campagne con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo tutto ciò che gli passa davanti sia che si tratti di campi coltivati o di pascoli piuttosto che orti, vigneti e frutteti.   

Un invasione che interessa le campagne cosi come i centri abitati dove si moltiplicano gli avvistamenti di cinghiali a spasso.

Ma accanto ai cinghiali si intensificano su tutto il territorio sardo gli attacchi degli altri animali, dalle nutrie, alle cornacchie ai cervi (di quest’ultimi se ne stimano circa 12mila nell’Iglesiente).  Per non parlare dei cormorani che in sei anni, secondo i monitoraggi eseguiti dall'amministrazione provinciale di Oristano relativi alle zone umide della Sardegna centro occidentale, sono aumentati dell'86,50 per cento, passando dagli 8.384 del 2008 ai 15.636 del dicembre del 2014, consumando in un anno circa 2,5 milioni di euro di pesce.

“E’ chiaro – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – che le soluzioni adottate dalla politica fino ad oggi sono fallite e nonostante le nostre sollecitazioni e proposte si continua a sottovalutare il fenomeno. I dati e i fatti di questi giorni ci dicono che è improrogabile prendere delle decisioni che consentano un’inversione di tendenza. Come Coldiretti ribadiamo la richiesta lanciata in Toscana dalla Confederazione, durante la manifestazione nazionale, per una riforma della disciplina sugli animali selvatici che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. L’obiettivo dell’attività agricola e di allevamento, infatti, non è di ottenere risarcimenti (che peraltro non coprono che una piccola parte del danno, senza tenere in considerazione la perdita di quote di mercato né il valore del prodotto trasformato), ma fare impresa, producendo per i cittadini e non per animali selvatici e predatori”. 

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