Un master plan per rilanciare le zone interne. E’ il progetto della Giunta Pigliaru lanciata questa mattina ad Austis dal vice presidente della Regione Raffaele Paci, durante il convegno promosso dal Banco di Sardegna sullo spopolamento.
Paese non scelto a caso, come ha spiegato il presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru, “ubicato al centro della Sardegna”.
“Dal ’61 al 2015 i Comuni della Comunità montana del Mandrolisai hanno perso il 41 per cento della popolazione” ha spiegato il sociologo Gianfranco Bottazzi che ha tracciato il quadro delle zone interne. Che ha individuato due momenti distinti dello spopolamento. Uno dovuto all’emigrazione, l’altro, più insidioso e difficile da contrastare dovuto alle poche nascite.
Secondo il sociologo il fenomeno va capito e non è in una fase irreversibile, “ma occorre affrontarlo subito e con metodi innovativi (sfruttando per esempio le tecnologie) e aprendosi anche al contributo degli immigrati. “Nella mia terra di origine, gli Appennini emiliani, i sardi ed il turismo hanno attenuato il fenomeno dello spopolamento”.
L’assessore al Bilancio Paci, chiudendo il convegno, ha sottolineato che lo spopolamento in Sardegna non è cronico. “Ci sono territori che soffrono un’emorragia di popolazione altri invece che hanno valori di crescita altissimi, come per esempio Olbia, dove si riscontrano le percentuali di crescita più alti d’Italia”.
Secondo l’assessore non occorre drammatizzare, anche perché “è naturale che ci siano paesi che nascono e altri che scompaiono”.
“Il ruolo della politica – secondo Paci – non è quello di creare posti di lavoro, ne è pensabile contrasti lo spopolamento delle zone interne con l’assorbimento dei disoccupati negli enti pubblici. La politica però può e deve creare le condizioni per il lavoro e soprattutto per fare impresa: quella vera, locale, che crea profitti”.
I progetti della Giunta per questi territori sono stati sintetizzati in un mater plan “dove mettiamo a sistema i diversi progetti in campo e tutte le risorse a disposizione”.