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Coldiretti. "Il bando per i riproduttori penalizza il 90 per cento degli allevatori"

a cura della redazione
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“Sul bando per migliorare la qualità delle carni bovine mediante l’acquisto di riproduttori maschi e femmine iscritti nei libri genealogici o registri anagrafici di razza, ci sono state diverse modifiche che penalizzando gli allevatori”.
E’ quanto rileva Coldiretti Sardegna che ha scritto una lettera, a firma del presidente Battista Cualbu, indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura, in cui si evidenziano le criticità del bando e si chiede la convocazione di un incontro insieme alle Associazioni allevatori.


“Il bando, che contempla diverse razze, penalizza in particolar modo o quasi esclusivamente gli allevamenti di Charolaise e Limousine – scrive il presidente Battista Cualbu –. Per entrambe le razze, ed in particolare per le categorie “Vitelle da 7 a 12 mesi” e per “Torelli da 7 fino a 12 mesi” è prevista una riduzione dell’incentivo rispettivamente di 400 e 200 euro rispetto al bando precedente. Sono inoltre le sole razze per le quali non è previsto un aumento della spesa massima ammissibile rispetto alle altre razze: Chianina, Piemontese, Marchigiana, Podolica e Romagnola”.


La spesa massima ammissibile, è come il passato, determinata sulla base dei prezzi nazionali rilevati da Ismea. “Tuttavia – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – questi prezzi sono indicativi e vanno adattati alla realtà locale. Per questo abbiamo chiesto all’assessore di rivedere gli importi di spesa ammissibile anche alla luce della prevista retroattività al 4 giungo 2015 che incide sulle transazioni già avvenute”. 


Le Charolaise e Limousine sono i bovini da carne più rappresentativi della Sardegna, “quelle – evidenzia Cualbu – che ci hanno portato ai vertici nazionali. Lo dimostra anche il fatto che l’Anacli, l’associazione nazionale Charolaise e Limousine, proprio per ricompensare i nostri allevatori dei grandi sforzi e degli ottimi risultati ha deciso di svolgere in Sardegna, a Ozieri, la mostra nazionale 2017 delle due razze”.


“Già negli anni ’70 l’ex Cassa per il Mezzogiorno, nell’ambito del progetto Speciale Zootenia, finanziava l’acquisto di tori Charolaise da incrociare con fattrici locali – ricorda Luca Saba -. Stiamo parlando di due razze storiche che si sono diffuse nell’isola da circa 50 anni grazie alla naturale vocazione della Sardegna alla produzione di carne bovina e alla adattabilità di questi due bovini”.

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