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GAVOI. Comunidade si schiera per il NO

redazione
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Comunidade si schiera con forza per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre e aumenta il proprio impegno per l'informazione e la diffusione delle motivazioni del No in vista della chiusura della campagna elettorale. Il Movimento progressista e comunitarista, che esprime l'amministrazione comunale alla guida del Comune di Gavoi, ha partecipato a diversi dibattiti sull'appuntamento referendario, ha pubblicato un documento politico nel quale sostiene le ragioni del NO e sta portando avanti un volantinaggio informativo nei paesi della Barbagia. Con lo stesso obiettivo e nel pieno spirito partecipativo di Comunidade domenica 27 novembre alle 18 presso Casa Maccioni, in via Roma a Gavoi, il movimento organizza "AperiNO", un dibattito conviviale per il NO al referendum costituzionale.

Interverranno all'incontro, coordinato dalla attivista di Comunidade Patrizia Pira, l'ex assessore regionale Massimo Dadea del Comitato per il NO e libero pensatore della sinistra, il segretario nazionale di Libe.r.u Pier Franco Devias e Roberto Mirasola del movimento Sardegna Sostenibile e Sovrana. 
Alla fine del dibattito il confronto proseguirà in modo conviviale con un piccolo aperitivo offerto dal movimento.
Così Comunidade prosegue nel suo impegno per una politica partecipata e progressista che veda come protagonisti i cittadini ad ogni livello, con uno sguardo attento a quanto la riforma potrebbe danneggiare le istanze che partono dai piccoli comuni e da una Sardegna che cerca maggiori spazi di autogoverno.

"Questa riforma – si legge nel documento di Comunidade - sottrae spazi partecipativi, riduce la rappresentanza dei territori, crea un senato di nominati che riserverebbe alla Sardegna appena 3 seggi ledendo la rappresentatività per i territori. Prevede un profondo indebolimento delle autonomie locali in quanto ogni norma regionale (si pensi a tematiche importanti quali l'energia, le servitù, l'ambiente, le scelte di progresso e sostenibilità) potrà essere cassata se in contrasto con l'interesse nazionale.

Se la Sardegna dovesse andare alle urne e votare SI sottoscriverebbe una restrizione delle sue possibilità di autogoverno. È invece indispensabile per la vita delle autonomie locali, la difesa dell'identità e della cultura Sarda difendere, con un grande NO al referendum, l'Autonomia che conosciamo".

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