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L’agnello di Sardegna Igp entra per la prima volta nelle mense universitarie di Sassari

a cura della redazione
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Lo fa grazie ad un accordo raggiunto nei giorni scorsi  tra il Consorzio per la tutela dell’agnello sardo, l’Ersu Sassari e Laore. 


“Un accordo storico – lo definisce il presidente del Consorzio Igp (Contas) Battista Cualbu –. Centriamo uno dei nostri obiettivi più importanti, quello di portare il nostro agnello nella mensa degli studenti. Una iniziativa dalla duplice valenza, sia dal punto di vista della salute che economica: perché da una parte assicuriamo una carne genuina, nata, allevata e macellata in Sardegna rispettando un disciplinare. Dall’altra diamo un contributo importante alla nostra economia ed al territorio”. 


L’accordo è stato siglato dal presidente del Contas Battista Cualbu, dal direttore generale dell’Ente regionale per il diritto allo studio di Sassari Antonello Arghittu e dalla referente per le politiche di educazione alimentare dell’agenzia Laore, Maria Grazia Manca. 


“L’agnello Igp di Sardegna entrerà nell’albo dei fornitori delle mense universitarie di Sassari dal prossimo anno – spiega la direttrice del Contas Patrizia Pitzalis -. Gli studenti non saranno dei fruitori passivi ma saranno coinvolti con un questionario di gradimento in cui esprimeranno un proprio parere sul prodotto. Alla fine dell’anno analizzeremo i risultasti in modo tale da avere anche un riscontro”.    


“Negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante nelle mense, in particolare in quelle scolastiche, sull’utilizzo dei prodotti locali – commenta Battista Cualbu -. Anche i bandi adesso favoriscono i prodotti di qualità rispetto ai ribassi. Ma molto, tanto rimane ancora da fare. Lo testimonia il fatto che l’agnello sardo Igp entra per la prima volta nella mense universitarie. E’ fondamentale che in tutte le mense si consumino prodotti sardi, quelli realmente prodotti nell’isola e non solo trasformati. Per questo ci appelliamo alla Regione affinchè  la propria azione sia più decisa e ferma in questa direzione. Stiamo parlando della salute dei nostri concittadini, oltre che di un fatturato da non trascurare visto che ogni anno in Sardegna  si consumano nelle mense tra i 10 e i 12 milioni di pasti per un giro di affari tra i 50 e 60 milioni di euro”.

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