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ORANI. La burocrazia impedisce a tre giovani di partecipare al progetto di Arci Sardegna

redazione
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Qualche tempo fa avevamo dato notizia della selezione di un numero di giovani della Barbagia per la partecipazione al progetto promosso dall'associazione Arci Sardegna, sul percorso di scoperta di alcuni dei fatti della Seconda guerra mondiale e in particolare sulla deportazione (leggi). La selezione è stata fatta, e a causa della neve, che ha creato qualche disagio negli appuntamenti, si è generata una situazione che possiamo definire paradossale e che risente purtroppo della macchinosità della burocrazia. La denuncia arriva da tre ragazze di Orani, selezionate dall'associazione, ma che hanno vista preclusa la partecipazione al progetto a causa di una segnalazione fatta al loro Comune, che d'ufficio ha dovuto bloccare i fondi destinati a finanziare il progetto. 

Riportiamo integralmente la lettera delle tre giovani inviataci all'indirizzo di redazione: 

Abbiamo letto sul sito del Comune il bando di partecipazione al progetto e abbiamo fatto la domanda entro il 12 gennaio per partecipare alle selezioni, che si dovevano tenere a Gavoi il 18 gennaio, rimandate poi al 20 gennaio a causa della neve. Vista la sospensione del servizio di mezzi pubblici anche in data 20 gennaio, inoltre non avendo una macchina con cui poter andare, io assieme ad altre 4 ragazze non abbiamo potuto presenziare al colloquio, tranne un ragazzo di Orani che è stato accompagnato dai genitori.

L' ARCI, considerato le cause di forza maggiore, ha ritenuto opportuno di dare la possibilità a chi ha avuto problemi a raggiungere la sede del colloquio di poterlo fare in diversa sede e addirittura in date diverse. Tre ragazze di Orani (tra cui io, Claudia, e Maria Francesca) abbiamo avuto l'appuntamento nella sede del comune di Orani, sempre il 20 gennaio alle ore 18 e 30, e in data 21 gennaio si è svolto il colloquio a Cagliari (dove l'ARCI ha sede) ad un'altra ragazza sempre di Orani (Alessandra) in quanto si trovava lì per motivi universitari. 

Sottolineamo che nel bando del progetto non c'era scritto nè luogo nè data dei colloqui, ci sono stati notificati via mail successivamente, e l'associazione ha ritenuto opportuno spostarsi e farli in luoghi diversi da Gavoi. 

Il colloquio era strettamente motivazionale, e i vincitori sarebbero stati scelti esclusivamente dall'ARCI, mentre il Comune di residenza avrebbe dato i fondi necessari per partire (per Orani c'erano 3 posti).

Successivamente ci è stato notificato che eravamo state scelte io, un'altra ragazza di Orani, Maria Francesca, e Alessandra, la ragazza che aveva fatto il colloquio a Cagliari.

Lunedì abbiamo iniziato la formazione. Giovedì abbiamo continuato e oggi e domani ci saremmo dovuti incontrare all'hotel Gusana per ultimare la formazione con tutto il gruppo della regione Sardegna.

Ieri sera però abbiamo saputo che l'unico partecipante di Orani che aveva fatto il colloquio a Gavoi, ed era stato escluso, ha esposto denuncia al Comune e all'ufficio trasparenza e corruzione del Comune, in quanto secondo lui c'era stato un vizio nella selezione dei candidati (perché chi è stato scelto non era andato a Gavoi, ma ripeto, l'ARCI aveva potere decisionale ed è stata l'associazione a decidere di farci il colloquio in una sede diversa).

Infine volevano informare tutti che a causa di questa denuncia, a nostro parere infondata, noi 3 ragazze di Orani non continueremo a far parte del progetto poiché l'ufficio della segreteria del nostro Comune ha bloccato i fondi, e sia il sindaco sia l'associazione purtroppo non possono fare niente. Il viaggio si svolgerà dal 2 all'8 febbraio, quindi non potremo partecipare.

Noi riteniamo che quello che abbiamo subito è una grave ingiustizia, poiché in questa settimana abbiamo investito il nostro tempo nella partecipazione al progetto, rinunciando ai propri impegni personali. 

Dispiace rendersi conto che nella nostra comunità prevalga l'invidia e la prepotenza, non cogliendo per nulla il senso del viaggio, e soprattutto il FINE del progetto, ossia creare un sentimento di collettività e condivisione che dovrebbe caratterizzare la societá locale, assente in questo momento. 

La situazione è irrisolvibile perché il legame tra Comune e associazione era puramente informale, così come negli altri Comuni aderenti al progetto, in quanto si basa tutto su un rapporto di fiducia tra il Comune aderente e l'associazione; quindi è proprio per questo cavillo burocratico, per questa mancanza di delega, che non si può far nulla. 

L'ARCI ha adottato sempre questo tipo di procedura negli ultimi sei anni, senza creare problema alcuno; per Orani era il primo anno di partecipazione. 

 

Grazie dell'attenzione. 

Cordiali saluti,

                  Claudia Dessolis

                  Alessandra Mannoni

                  Maria Francesca Sini

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