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Coldiretti Sardegna. Indagine sull'export delle aziende agricole

a cura della redazione
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Distanza geografica e culturale, differenti modelli di consumo, affollamento competitivo, esigenze specifiche del trade, sono solo alcuni degli elementi affrontati nella redazione del progetto.

 

Diversi, ma non minori per importanza, sono i problemi ed i vincoli riscontrati dal lato dell’offerta e per i quali si è individuato un modello in grado di limitarne l’impatto sul risultato finale. Tra i più rilevanti, l’estrema polverizzazione del sistema produttivo di riferimento, la scarsa consuetudine con le tematiche commerciali ed in particolare dell’esportazione, la capacità economico-finanziaria delle imprese beneficiarie.

 

Il percorso di Coldiretti a sostegno delle proprie associate nasce dalla volontà di proporsi non già come un puro broker di informazioni – pur precise e qualificate – alle imprese, ma come un soggetto attivamente impegnato dalla analisi delle loro esigenze sino alla individuazione ed implementazione delle soluzioni e delle conseguenti attività operative.

 

Nel caso specifico, a partire dallo scorso mese di ottobre, con lo scopo di individuare le aziende più idonee per la partecipazione al progetto, Coldiretti ha provveduto ad interpellare il sistema delle proprie associate, anche attraverso una online survey somministrata ad un campione di circa 60 aziende, per comprenderne l’attuale grado di internazionalizzazione e gli obiettivi strategici.

 

Dalle evidenze più significative della ricerca, sono emerse luci ed ombre.

 

Capacità economico-finanziaria

Le aziende mostrano per la gran parte, dimensioni e capacità economico-finanziarie limitate

Esperienza nell’export

Un terzo delle imprese interpellate non ha mai venduto al di là dei confini nazionali. Se si somma questo dato a quello relativo ai modesti esportatori (<15% di export sul fatturato) si comprende che solo una azienda su cinque possiede una significativa quota di esportazioni.

Localizzazione degli attuali mercati di vendita

Quasi tutti gli attuali esportatori vendono sul mercato europeo (intra ed extra UE). Gli Stati Uniti sono il secondo mercato regionale.

Mercati obiettivo

Estremo Oriente, area GCC e Nordamerica sono i mercati che riscuotono maggiore interesse da parte degli operatori.

Rete vendita

Il canale lungo, attraverso importatori/distributori è quello attualmente più utilizzato dalle aziende

Canali commerciali

Ho.re.ca. e dettaglio specializzato rappresentano il canale commerciale preferito dalle aziende

Modalità di approccio all’internazionalizzazione

Le aziende Coldiretti accolgono l’opportunità di aderire a progetti collettivi di internazionalizzazione.

La filosofia del piano prevede la creazione di un’aggregazione stabile di imprese allineate su standard elevati di qualità delle produzioni ed accomunate dalla modalità di approccio ai mercati internazionali.

 

Tale operazione, pur meritoria, non sarebbe da sola sufficiente a generare risultati commerciali apprezzabili senza definire e comunicare al mercato un chiaro posizionamento.

 

Le aziende Coldiretti intendono raccogliere la sfida presentandosi sotto un unico marchio commerciale, ispirato al concetto di “Luxury Farmers’ Products” ed alla italianità dei prodotti proposti.

 

Giova ricordare a tale proposito come, nei mercati obiettivo, l’Italia continui ad essere il primo e più solido ancoraggio per il posizionamento nella mente del consumatore e che le espressioni di regionalità debbano essere introdotte avendo cura di non renderle prevalenti.

 

 

 

 

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