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Coldiretti Giovani. Sul primo insediamento la Regione si nasconde dietro la burocrazia

a cura della redazione
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La politica non può nascondersi dietro la burocrazia e impedire ai giovani di realizzare i propri progetti.

I giovani della Coldiretti, riuniti in assemblea venerdì scorso a Oristano, hanno all’unisono stigmatizzato i continui rinvii del bando del primo insediamento (il primo bando prevedeva la presentazione delle domande il 15 settembre del 2016, 6 mesi fa) che hanno mortificato i progetti e le speranze dei tantissimi giovani che credono e aspirano a lavorare in campagna, decretando l’esclusione di chi nel frattempo ha perso i requisiti perché ha superato i limiti di età.

“Dietro quelle date ci sono le storie e le speranze di tanti ragazzi – ha sottolineato Angelo Cabigliera delegato regionale di Coldiretti Giovani – che dopo l’attesa della pubblicazione del bando hanno dovuto anche sopportare un balletto di date, revoche e sospensioni. In questo modo non si aiutano ma si demotivano. In tanti hanno dovuto rivedere i propri progetti ed alcuni sono stati costretti a rinunciarvi. Altri ancora si ritrovano indebitati ed esclusi dal bando per raggiunti limiti di età. E’ il caso clamoroso di chi, visto l’approssimarsi dell’apertura del bando avevano fatto degli investimenti e che oggi gli viene detto fatti da parte perché ieri hai compiuto 41 anni e non sei più giovane. Siamo solidali e saremo al fianco di questi giovani, fosse anche uno – conclude Cabigliera – anche se purtroppo sono molti di più. La politica, se vuole investire sui giovani e sull’agricoltura, non può nascondersi dietro la burocrazia, chiudendo la porta in faccia a chi crede nella terra e vuole fare impresa in Sardegna”.

 

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