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ONIFERI. Trottole per celebrare la vita dei giovani caduti in guerra

redazione
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"Non un monumento alla morte ma uno alla vita". E' questa in estrema sintesi la motivazione che spiega il perchè dell'insolito quanto significativo monumento ai giovani che hanno perso la vita durante i conflitti mondiali. A spiegare perchè sono le trottole, 32 per la precisione, a rappresentare il soldati oniferesi, è la stessa sindaca che ha voluto omaggiare la spensieratezza perduta dei suoi compaesani. 

"L’idea che la mia amministrazione aveva di monumento ai caduti - ha detto Stefania Piras durante la cerimonia di inaugurazione tenutasi il 31 marzo scorso - era di un monumento che non ricordasse il soldato in quanto tale ma la persona. La nostra idea era quindi quella di creare un luogo che ricordasse la pace e non la guerra. Non ci piaceva l’idea di creare un mausoleo, un altare della patria. Neanche l’idea della madre che piange i figli che non hanno fatto ritorno.
Abbiamo invece pensato alla vita di questi giovani prima della guerra. Una vita certo non ricca e spensierata come quella dei ragazzi di oggi, ma sicuramente una vita serena, una vita dove il tempo per giocare era poco. Una vita passata troppo in fretta dal lavoro dei campi alla guerra. Questo monumento è per i ragazzi di ieri ma anche per quelli di oggi. Perché non succeda più che i bambini di oggi non conoscano il sacrificio di quei ragazzi. E’ un monumento che non lascia indifferenti. Tutti avete avuto la curiosità e vi siete chiesti cosa ci fosse dietro quell’involucro. E anche quando avete visto cosa ci fosse dietro vi siete interrogati del perché di una simile scelta. Ma cosa vuol dire? Ma sono trottole? Si, Sono 32 trottole. 32 come i soldati oniferesi. Ad ogni ragazzo strappato alla vita abbiamo voluto donare un simbolo di spensieratezza, di serenità, di gioco. E questo luogo, lo confermano i più anziani, è sempre stato punto di incontro per i giovani oniferesi di allora. Lo confermano i segni sulle pietre dove venivano affilate le punte delle trottole. Da oggi questo sarà un luogo di riflessione perché chi passa da qui abbia modo di soffermarsi e non passare indifferente, un luogo dove poter intimamente fermarsi e dire una preghiera".

Il monumento, nella piazzetta vicino alla chiesa di Sant'Anna, è formato da una lastra in ferro dove sono riportati tutti i nomi, realizzata dalla bottega di Antonello Vilia e da 32 trottole di ceramica a contorno realizzate dalla ceramista Valeria Tola. La progettazione è stata curata dall'architetto Roberto Virdis. 

 

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