La Base non fa più parte (anche se non è mai stata organica) della maggioranza in Consiglio regionale, come del resto aveva già comunicato il consigliere regionale Gaetano Ledda durante la conferenza stampa con la quale è stata presentata l’alleanza con il Partito sardo d’azione e la costituzione del gruppo consiliare Partito sardo d’azione-La Base.
"L’accordo, La Base – Psd’Az è il nucleo di una nuova proposta politica aperta a tutti i movimenti e partiti civici ed identitari, una proposta di governo civico sardista seria e praticabile, alternativa alla situazione attuale che tutti ormai hanno sperimentato sulla propria pelle" spiegano il presidente e il consigliere regionale de La Base Efisio Arbau e Gaetano Ledda.
"Già da inizio mandato - ricordano - abbiamo censurato pubblicamente alcune azioni o meglio non azioni della Giunta regionale.
In campo sanitario ed agricolo, ad esempio, la burocratica e dannosa gestione delle patologie animali della peste suina e lingua blu, la distruzione della sanità del centro Sardegna e la cancellazione del servizio sanitario in territori come Nuoro, Sorgono e Ozieri. E coerentemente abbiamo chiesto le dimissioni e poi votato la sfiducia di assessori incompetenti e deleteri.
Cosi come in materia di trasporti abbiamo chiesto inutilmente di risolvere la convenzione Tirrenia o di intervenire con le low cost con interventi pubblicitari. Ma anche con una nostra proposta di legge nazionale per la regionalizzazione della gestione unitaria di porti e aeroporti.
Piuttosto abbiamo sollecitato a vuoto la Giunta sull’approvazione di una legge sull’acqua ed il diritto all’erogazione sociale o ancora opponendoci in solitaria alla realizzazione dell’inutile e costoso inceneritore di Macomer.
Come anche siamo stati gli unici a chiedere la risoluzione, con un piano pluriennale, del precariato nell’Aras, o ancora abbiamo proposto nel silenzio totale di integrare l’accordo sulle entrate con lo Stato, compensando e riducendo gli accantonamenti con i trasferimenti statali agli Enti locali (Enti locali a finanza regionale e senza burocrazia statale) oppure chiedendo l’avvio della zona franca doganale per un maggior introito di circa un miliardo nelle casse della Regione. Oltre ad aver denunciato la paralisi dell’agenzia Forestas".
"Da ultimo - concludono Arbau e Ledda - abbiamo preso atto del fallimento della Giunta regionale sulla crisi del prezzo del latte. Prima hanno perso tempo nel non ascoltare la nostra proposta di patto per il latte e poi quando sono stati costretti dalla piazza ad approvarla non sono riusciti a metterla in pratica, per manifesta incapacità, lasciando morire un intero settore. Diciamo, quindi, che è una risoluzione per inadempimento di un accordo. Accordo, peraltro, stipulato con un altro presidente, quello che aveva vinto le primarie".