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Mariangela Pira e il saggio sulla forza economica della Cina in cima alle classifiche Amazon dei libri categoria giornalistica

L'opera, scritta con Sabrina Carreras, sarà presentata a Sassari

redazione
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Cosa si cela dietro lo shopping cinese in Italia e in Europa? Se ci fosse dietro un disegno geopolitico preciso da parte di Pechino? A queste domande cerca di rispondere “Fozza Cina. Dalla Pirelli alla Moda al Calcio, l'Italia sta diventando una colonia cinese?” (Baldini & Castoldi) di Mariangela Pira e Sabrina Carreras. Il saggio, uscito a fine agosto, in pochi giorni è arrivato ai primi posto nella classifica dei libri più venduti categoria giornalismo di Amazon.

Giornalista professionista, responsabile del Desk China di Class Editori, Mariangela Pira presenta il suo libro venerdì 20 ottobre alle 18 alla Camera di Commercio di Sassari, nell'ambito del festival letterario diffuso Éntula organizzato dall'associazione Lìberos. Interviene Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio. Coordina Marco Ledda. Sabato 21 ottobre la giornalista di Sky che scrive per «Milano Finanza» e da Class Cnbc cura le finestre sulle borse per Skytg24 e il Tg5, sarà tra i relatori del Convegno stile Lìberos in programma a Nuoro fino a domenica. Alle 11.30 dialogherà  sul tema della relazione tra la cultura e la cittadinanza economica e finanziaria con Riccardo Dugini, responsabile rete italiana Banca Etica, e Maso Notarianni, coordinatore dei programmi di responsabilità sociale d’impresa di Sardex.

Fozza Cina. Dalla Pirelli alla Moda al Calcio, l'Italia sta diventando una colonia cinese? (Baldini & Castoldi). L'italiano medio si è accorto che i cinesi stanno diventando padroni a casa nostra quando i due blasoni del calcio milanese e nazionale sono passati in mani cinesi. Ma pochi sanno, tranne gli addetti ai lavori, chi sia Zhang Jindong, il nuovo proprietario dell’Inter, o Yonghong Li, il magnate che ha preso il posto di Berlusconi alla guida del Milan. Sempre in pochi hanno capito se l’acquisto della Pirelli sia un vantaggio per noi o per il colosso statale ChemChina. Eppure negli ultimi anni aziende cinesi hanno comprato lo storico marchio di moto Benelli, o la mitica Krizia, oltre agli oli Berio e Sagra. Per non parlare delle partecipazioni nelle nostre big dell’energia e delle comunicazioni (Terna, Snam e Telecom).

«Eravamo abituati a pensare alla Cina come un produttore di beni di bassa qualità. In questo saggio si capisce che non è più così. Una grande occasione per l’Italia o il segno del decadimento del nostro sistema industriale?» (Riccardo Iacona)

 

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