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La posizione di Barca (Sarule) e Satta (Olzai) sull'editoriale dell'Ortobene

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Riceviamo e pubblichiamo

"Abbiamo appreso dal periodico della Diocesi di Nuoro “L’Ortobene” e poi dai quotidiani sardi, le gravi dichiarazioni di don Francesco Mariani che ci porta a conoscenza dell’esistenza nel nostro territorio di un’organizzazione criminale che interesserebbe i Cas per i migranti della Provincia di Nuoro, due dei quali sono collocati nei Comuni di Olzai e Sarule. Fatto gravissimo se fosse confermato. L’aspetto inquietante rispetto a questa situazione è che non pare sia seguita nessuna denuncia alla Procura della Repubblica, seppure il sacerdote parrebbe particolarmente informato sulla realtà, almeno stando alla ricchezza dei particolari con cui la descrive. Le ipotesi possono essere due: o non è reale quanto il sacerdote denuncia dalle pagine degli organi di informazione sopra citati,  oppure pur sapendo  e conoscendo non ha denunciato alle autorità preposte. Come amministratori dei due comuni che ospitano i Cas, Centri votati, comunque, all’accoglienza del migrante, non ci lascia sereni né la prima né la seconda ipotesi. Perché nel primo caso ci troveremmo di fronte ad un allarmismo ingiustificato e pericoloso, capace di accrescere i problemi di integrazione per la quale noi ci prodighiamo: ce lo chiede il ruolo istituzionale e la coscienza civile. Ma gli ostacoli da superare non sono pochi, perché lo sconosciuto fa paura ed è visto in alcuni casi come un usurpatore di ricchezze e opportunità. I rischi, invece, legati ad una denuncia  limitata agli organi di informazione e non negli uffici della magistratura , sarebbero anch’essi gravi e pericolosi. Finchè quella non si materializza con un atto formale i giudici potrebbero non avere gli elementi per compiere le loro azioni e noi amministratori dei comuni ospitanti il Cas non potremmo neppure prendere le iniziative o mettere in atto un’adeguata  prevenzione con i provvedimenti che la legge ci consente e alla quale ci obbliga.

Ma non vorremmo neppure che don Mariani abbia calcato la mano con le sue dichiarazioni sui giornali per giustificare la sua presa di posizione contro accattoni, zingari e migranti sistemati davanti alle chiese o ai market. In questo caso in attesa che il sacerdote chiarisca la sua reale posizione, non possiamo mancare di criticare certe espressioni  presenti  nell’editoriale: sono inadeguate per ogni cristiano e per ogni fedele che ha di fronte ogni giorno la testimonianza sincera e semplice del papa nei confronti dei diseredati del mondo. La giustificazione che Don Mariani dà al suo assurdo editoriale quando sostiene di aver voluto sollevare la questione, appare poco convincente. Messaggi di intolleranza riportati da un giornale cattolico che avrebbe dovuto avere ben altri toni. Non ci sorprende dunque che Salvini abbia aderito con entusiasmo al nuovo partito “Io sto con don Francesco Mariani”.  

Siamo convinte che per far emergere un problema sociale non ci si possa accanire con le vittime. Al contrario bisogna richiamare le responsabilità politiche e sollecitare le istituzioni preposte ad affrontare adeguatamente il complesso fenomeno dell’immigrazione.

Ecco noi sindaci ci ritroviamo ad operare in questa difficile realtà: mentre con fatica cerchiamo di mettere in campo tutte le energie per far crescere le comunità nei valori della democrazia e della legalità, senza perdere il senso della solidarietà e del rispetto che stanno alla base di una società civile,  c’è chi con superficialità e ignoranza si abbandona a sfoghi carichi di disprezzo per chi vive ai margini della società, contribuendo così ad esasperare un clima di tensione e conflitto sociale.

Chiediamo,quindi, un intervento urgente della Prefettura per fare chiarezza sulla vicenda e per evitare, dopo le gravi esternazioni, di gettare un’ombra inquietante che dà giustificazione a chi già prova fastidio nei confronti del diverso.

 Noi non stiamo con don Francesco Mariani".

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