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A Rabat un seminario sulla terminologia nelle lingue meno sviluppate. Presente anche il sardo

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Da ieri fino a tutta la giornata di oggi, 15 dicembre, a Rabat in Marocco si svolge un seminario internazionale dedicato al tema:La terminologia nelle lingue meno sviluppate, organizzato dall'Ircam, l'Istituto reale sulla lingua e la cultura berbera, voluto e fondato dal Re Maometto VI.

Al seminario, cui partecipano molti studiosi berberi, baschi, catalani, sarà presente anche Diegu Corràine di Nuoro, con una relazione su "La terminologia medica in sardo: alcune esperienze concrete". Corraine, attuale presidente della Sotziedade pro sa Limba Sarda, a Rabat presenta l'esperienza maturata in diverse iniziative sul tema svolte in provincia di Nuoro e dell'Ogliastra, allora come direttore dell'Ufìtziu de sa Limba Sarda. Particolare enfasi sarà posta sul lavoro di traduzione ed elaborazione terminologica della "Ghia de cunversatzione mèdica" pubblicata in sardo, catalano, italiano e inglese dalla casa editrice Papiros di Nuoro, con il forte patrocinio dellla ATS/ Azienda Tutela della Salute della Sardegna e la ASSL di Nuoro.

Si tratta di una tappa straordinaria raggiunta dalla lingua sarda, nella cammino della sua modernizzazione e apertura alle scienze in generale e a quelle della salute in particolare.

Risulta chiaro che questo confronto avviene in terra marocchina non a caso, se si considera che nel Regno del Marocco, su più di trenta milioni di abitanti, 15 milioni parlano il "berbero" o tamazight, solo da pochi anni riconoscito ufficialmente come lingua nazionale al pari dell'arabo, In tamazight (e nell'originalissimo e proprio alfabeto millenario "tifinah" che nulla a che vedere con quello arabo) e in arabo sono scritte tutte le insegne pubbliche, dai ministeri alle facoltà universitarie. 

In tamazight sono pubblicati interi giornali, o singole pagine, trasmette un canale tv e tante radio locali. Insegnato anche nella scuola primaria, è uno straordinario esempio di come una lingua, prima disprezzata e messa da parte, possa rinascere con la volontà dei parlanti e, soprattutto, con quella dei politici. In poco tempo, in Marocco stanno facendo e ottenendo di più di quanto riusciamo a fare e ottenere noi in Sardegna. Di grande significato anche il loro interesse per la conoscenza dello standard scritto della nostra Limba Sarda Comuna e del relativo lavoro di salvaguardia della lingua e di modernizzazione del lessico e della terminologia. "In terra di Marocco speriamo - dice Corraine - di trarre insegnamenti preziosi anche per noi, all'insegna dell'idea che la lingua può rinascere e rafforzarsi se solo noi lo vorremo". 

 

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