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Coldiretti. "Immediata convocazione della filiera per la programmazione del settore lattiero caseario"

a cura della redazione
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Cresce il prezzo del Pecorino romano che ha raggiunto i 7,80 euro a kg (fonte Clal.it) anche se nella realtà lo si sta vendendo a oltre 8 euro. Un aumento di oltre il 90% rispetto al 41,7% del latte: da 0,60 a 0,85 centesimi al litro.

“Come sempre il prezzo del latte segue quello del pecorino in discesa ma non quando risale – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Da tempo chiediamo che ci sia un allineamento dei prezzi perché non è concepibile che il pastore sia chiamato solo a pagare la crisi e mai a beneficiare degli utili. Equilibrio che necessità di una organizzazione delle filiera che veda coinvolti tutti gli anelli e che porti ad un programmazione condivisa”.

Organizzazione e programmazione che Coldiretti Sardegna chiede da anni per evitare le cicliche crisi dovute nella maggior parte dei casi alla disorganizzazione del settore della trasformazione. 

In un momento di crescita del prezzo e delle vendite del Pecorino romano, formaggio dal quale si fa dipendere la remunerazione del latte ai pastori: “è necessario che gli assessorati regionali alla Programmazione e all’Agricoltura – è la richiesta di Coldiretti Sardegna – convochino tutti gli attori della filiera del settore lattiero caseario per fare il punto sullo stato attuale del comparto e cominciare a programmare. Non si può non parlare, insieme, del Pegno rotativo, strumento che ha dato dei buoni risultati la scorsa annata e che potrebbe essere riproposto anche in questa. Non possiamo nuovamente aspettare che si inciampi nello stesso errore della mancata programmazione e che si riversino nei pastori le colpe altrui sulle sovrapproduzioni”.

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