Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il coordinamento Acqua Bene Comune: "all'assemblea Anci sul sistema idrico, troppo poca partecipazione da parte dei Sindaci"

Condividi su:

Riceviamo e pubblichiamo.

Il19 luglio, si è svolta a Ghilarza l’Assemblea dei Sindaci della Sardegna convocata dall’ANCI per discutere del punto all’OdG:

“Sistema idrico integrato: i comuni della Sardegna tra l’ente di governo dell’ambito (Egas) e la società di gestione”;

Dopo 2 rinvii (assemblee del 25/6 e del 13/7), finalmente abbiamo potuto assistere al tentativo di avvio della discussione, da parte degli amministratori locali, di un tema delicatissimo e importante, che, tuttavia,  purtroppo, non è ancora ritenuto tale dalla stragrande maggioranza dei Sindaci sardi.

Come giustificare altrimenti la scarsissima presenza in sala che, nel momento di maggior partecipazione, vedeva presenti meno di 25 persone?

Tra l’altro, tale fattore negativo, è stato subito stigmatizzato in apertura di intervento proprio dal Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Come Coordinamento dei Comitati per l’acqua bene comune, eravamo presenti, sia perché riteniamo che la cittadinanza debba esercitarsi sempre a partire dalla attenzione ai beni collettivi più importanti (e la risorsa idrica certamente lo è), sia per dare un contributo e sostegno ai pochi Sindaci che, nonostante tutto, il 19 hanno scelto di essere presenti a Ghilarza.

Dopo alcune brevi considerazioni introduttive del Presidente Emiliano Deiana, tutta l’assemblea è ruotata attorno all’esame di un articolato documento, che è stato letto e commentato, invitando i presenti ad intervenire per dare il proprio parere ed apporto costruttivo.

Pochi gli interventi (quattro/cinque) ed anche questo non è, per quanto ci sta a cuore, un segnale positivo in questa fase; come era da temere, la ridotta presenza non ha stimolato nemmeno la qualità del breve dibattito, che si è sviluppato e concluso in maniera abbastanza approssimativa e senza mai toccare davvero il chiaro enunciato del tema in discussione.

Abbiamo dichiarato, e lo ribadiamo, che confidiamo molto nel protagonismo e nella assunzione di iniziativa politica dal basso dei nostri amministratori su un tema così delicato ed importante, quale quello del servizio idrico integrato.

E questo, oltre che per i criteri e modalità dell’utilizzo e della gestione della risorsa primaria  pubblica, anche per il suo alto valore simbolico.

Che dire? Veniamo via da Ghilarza certamente insoddisfatti; almeno quanto una buona parte dei Sindaci presenti, a giudicare da ciò che abbiamo visto e sentito ma, soprattutto, da ciò che non abbiamo sentito.

Sul documento proposto dalla Presidenza alla approvazione dell’Assemblea il giudizio non può che essere cauto e sospensivo; attendiamo di poterne disporre in forma scritta una volta emendato,  approvato e reso pubblico, per farne oggetto di analisi e riflessione approfondita.

Da quanto abbiamo potuto capire, ci sono certamente vari spunti e tracce su cui ragionare e sui quali impegnare, da subito, un confronto a 360 gradi con gli attori principali in scena;

E tali attori, per intenderci, restano proprio i Comuni ed i loro amministratori in primis; piaccia o non piaccia poichè, ormai, occorre prendere atto che è così.

A meno che (ed è possibile, ovviamente…), non si ritenga di continuare sine die a puntare il dito contro EGAS e la sua sostanziale “assenza” ed inutilità (facendo finta di ignorare che Egas  è governato da una dozzina di Sindaci nominati da altri Sindaci...); o denunciare a giorni alterni quanto Abbanoa resti “fuori controllo” e non tenga in alcun conto le indicazioni, sollecitazioni e lamentele,  omettendo di riconoscere che i Comuni sardi (ergo i Sindaci sardi) hanno sin qui rinunciato in maniera palese all’esercizio del dovere messo loro in capo dalle leggi e dalle norme.

Peraltro, sempre in uno degli interventi all’Assemblea di Ghilarza, è stato fatto rilevare come ci sia voluto una delibera dell’ANAC (che per inteso è l’Autorità Nazionale anticorruzione…) per far mettere all’ordine del giorno degli amministratori locali sardi la esigenza di rendersi protagonisti e responsabili dei compiti di indirizzo e di controllo sull’affidamento e la gestione della principale risorsa e bene pubblico posseduto.

Anche per questo, assieme alle elementari ragioni per cui non si può rinunciare ad essere normalmente “cittadini”, saremo ancora più presenti e determinati nel proseguo delle azioni e dell’impegno fattivo a fianco degli amministratori e dei Comuni che riterranno di voler affrontare con serietà, continuità e convinzione, il percorso necessario.

Così come, per le medesime ragioni, vigileremo e saremo attenti a sollecitare e, all’occorrenza suonare la sveglia, a quanti, ad ogni livello, dovessero e volessero continuare a dormire.

Condividi su:

Seguici su Facebook