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Vedo sento parlo: i giovani promuovono la legalità.

I giovani di Sarule e Orani hanno promosso 5 appuntamenti incentrati sulle donne.

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Cinque incontri per le donne. Cinque giornate dedicate alle donne sotto diversi aspetti: cultura, arte, economia, violenza. Feminas in terra nostra è cominciata il 21 e terminerà il 6 febbraio. E’ un percorso di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità promosso dal gruppo di giovani di Sarule e Orani di “Vedo sento parlo”. Nato a luglio grazie ad un progetto sulla educazione alla legalità promosso dalle amministrazioni comunali delle due Comunità. Da allora i ragazzi hanno cominciato un percorso affiancati da un operatore del centro Crea di Oristano. Il primo è stato un viaggio in Sicilia. Un soggiorno di volontariato e formazione nel paese di Peppino Impastato, Cinisi, in collaborazione con l’associazione Libera di don Ciotti. Qui hanno lavorato in una villa sequestrata alla mafia; partecipato alla manifestazione per ricordare Borsellino a Palermo e incontrato il fratello di Impastato. “E’ stata una esperienza molto forte e formativa – dicono i protagonisti – dove abbiamo anche ripercorso i famosi 100 passi dalla casa di Peppino Impastato a quella di don Tano”. Rientrati in Barbagia il gruppo non si è sfaldato ma ha continuato la collaborazione. Innanzitutto hanno condiviso la loro esperienza con le proprie comunità. La loro prima uscita pubblica è stata a Cortes apertas a Sarule. Ora l’iniziativa sulle donne. “La nostra mission è quella di promuovere la legalità nel nostro territorio soprattutto tra i giovani. Sono in corso i cinque incontri monotematici con le donne protagoniste e a breve ne faremo degli altri su altre tematiche”. Il programma delle iniziativa Feminas in terra nostra è cominciato come detto il 21 con Scatti di legalità. Sono previste altri quattro appuntamenti che si terranno tutti a Sarule nella casa museo del giudice Ladu. Il prossimo appuntamento sarà il 5 gennaio con C’era una volta a Lesbo, le parole perdute e taciute,  curato da Giulia Balzano. Si proseguirà il 14 con La povertà del poco con Michela Murgia; il 21con Quando non si vuole vedere, il fenomeno della violenza assistita; si chiude il 6 febbraio con Arte e denuncia. Sotto il programma dell'iniziativa.

 

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