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SARULE. La maggioranza in Regione boccia la possibilità di destinare soldi al mattatoio

La struttura ha bisogno di lavori per permetterne la riapertura richiesta a gran voce dagli agli allevatori della zona

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Il mattatoio di Sarule e della Barbagia non è una priorità come quello dell'Alta Gallura ed Aggius. Almeno per la maggioranza che governa la Regione. Questo in sintesi il responso al fallito tentativo di "mettere" soldi in finanziaria per adeguare e rendere fruibile il mattatoio barbaricino. Chiusa da oltre otto anni, la struttura, centrale necessaria per lo sviluppo delle attività zootecniche del territorio, ha la necessità di alcuni interventi di ristrutturazione. Piccole cifre, si ipotizzano meno di centomila euro, rispetto alla marea dei soldi che sono transitati verso tanti altri Comuni e territori con le cosiddette "marchette in finanziaria". Cioè con iniziative verso il Comune o il territorio di competenza del consigliere regionale di turno. Ad esempio, come già detto, sono stati assegnati duecentomila euro all'Unione dei Comuni dell'Alta Gallura per il mattatoio di Aggius.

A proporre la richiesta di finanziamento era stato il Comune di Sarule, in accordo con l'Unione dei Comuni della Barbagia, con emendamento del capogruppo del partito sardo d'azione in Consigio regionale Gaetano Ledda. Il quale proponeva un intervento coordinato e di livello regionale, tra le strutture di Aggius, Sarule e Nule. Piccoli e decentrati mattatoi necessari per dare sfogo alla filiera a chilometro zero ed anche alle iniziative per la tutela della salute pubblica. L'epilogo ieri mattina in aula a Cagliari: diniego della Giunta, parere contrario del relatore di maggioranza e votazione elettronica contraria e palese a maggioranza. Sulla riapertura del mattatoio nei giorni scorsi si erano tenute diverse riunioni tra gli allevatori barbaricini, il Commissario del Comune di Sarule Felice Corda ed il Presidente dell'Unione Barbagia Efisio Arbau.

L'idea, comunque, è fare squadra nel territorio per provare a riaprire la struttura.

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