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Il paese di Lodine gemello di Saint Macaire (Francia) grazie a un'amicizia nata per caso

Conclusa la visita ufficiale dei francesi: ora i due paesi saranno amici per sempre in nome del Carnevale

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Si è conclusa all'alba di ieri la visita ufficiale degli abitanti di Saint Macaire al paese di Lodine. 58 francesi guidati dal vicesindaco della cittadina, Vincent Cosson sono arrivati in Barbagia il 3 marzo scorso per ufficializzare una amicizia nata per caso in nome di un carnevale identitario molto simile per usanze e vesti a quello barbaricino. "Nel 2017, alla sfilata di Carnevale promossa dal Bim Taloro che si svolgeva a Lodine, c'erano 10 gruppi di maschere sarde. In coda si aggiunsero, dopo aver chiesto l'autorizzazione, le maschere di un paese francese, vicino a Bordeaux, che dicevano di chiamarsi "Memes Griottes" - spiega Giovanni Daga dell'associazione Sa Teula che promuove il carnevale lodinese e che è presieduta da Giovanni Lai -. Sfilarono entusiasti, e poi vennero invitati al rinfresco e alla cena prevista per i gruppi. Da qui è nata la nostra amicizia". Così dopo un'altra inaspettata visita estiva, sempre nel 2017, da parte di un componente del gruppo francese a Lodine, si decide di ricambiare partecipando al carnevale di Saint Macaire. I lodinesi a febbraio 2018 vanno in Francia e scoprono con i loro nuovi fratelli, che è possibile costruire qualcosa di duraturo, fondato sul reciproco rispetto e sulla conoscenza di culture diverse. "Per questo tutto ciò è qualcosa di straordinario - afferma il primo cittadino di Lodine Franco Crisponi -, scoprire un mondo per molti versi simile al nostro, il confronto con una comunità che anche se non troppo lontana è simbolo di un'altra cultura, aiuta ad aprire la mente, aiuta a migliorarsi". Così dopo la cerimonia di ufficializzazione del gemellaggio con tanto di fasce tricolori e la lettura dell'accordo che porterà le due comunità a collaborare, e la consegna delle chiavi del paese, si è passati alla visita del territorio e alla scoperta delle prelibatezze locali. Inevitabile lo scambio di doni che ancora una volta hanno celebrato non solo il patrimonio agroalimentare delle due comunità, ma anche l'estro creativo di alcuni artisti locali che hanno contribuito alla riuscita dell'evento affidando ad alcune opere d'arte il ricordo di queste tre giornate. "Prossimo step sarà la nostra partecipazione al loro carnevale - spiega ancora Franco Crisponi -, così l'anno prossimo daremo seguito ufficiale in terra francese a qualcosa che è nata per caso, e che ha portato le nostre comunità a trovarsi e a scoprirsi in nome del periodo più pazzo dell'anno".

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