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ORGOSOLO. Il disco del Tenore Murales “No sias isciau” tra i cinque vincitori della quinta edizione del “Premio discografico Mario Cervo”

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C’è anche “No sias isciau” tra i dischi premiati nella quinta edizione del “Premio discografico Mario Cervo”.

I vincitori dell'edizione 2019, oltre al Tenore Murales, sono Monica Demuru e Natalio Mangalavite (per il cd “Madera Balza”), Mauro Palmas (“Palma de sols”), Malasorti (“S'Ardicity”), Elva Lutza con Ester Formosa (“Cancionero”). Premio speciale “Disco Storico” a Benito Urgu per il disco “MonCheri Fonni”, a 40 anni dalla sua pubblicazione.

I vincitori e le loro opere sono stati selezionati fra gli oltre 50 cd di artisti sardi pubblicati nel 2018 dalla giuria coordinata da Tommy Rossi e composta dai giornalisti Giacomo Serreli, Mauro Orrù e Ottavio Nieddu, dall'etnomusicologo Diego Pani e dai musicisti Barbara Magnoni, Paolo Brandano, Alessandro Simonelli e Antonio Are.

Il Premio è stato istituito con l’intento di promuovere e incentivare la produzione discografica degli artisti sardi e premiare i migliori dischi messi in commercio nell’anno precedente. Un premio unico nel suo genere, che si conferma un punto di riferimento fra gli artisti dell’Isola.

La premiazione, organizzata dall’archivio Mario Cervo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Olbia – Assessorato alla Cultura e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), si è tenuta ieri a Olbia, presso la sede dell'Archivio Mario Cervo.

Il tenore Murales esprime un sentito ringraziamento ai giurati per il prestigioso riconoscimento e a tutta la famiglia Cervo per la fantastica e calorosa ospitalità e per il prezioso lavoro che continua a svolgere proseguendo lo straordinario progetto avviato da Mario Cervo.

 

No sias isciau

Il No sias isciau, dal famoso sonetto di Remundu Piras, è anche il primo brano del CD. Letteralmente non essere schiavo, colonizzato, oppresso da culture altre. Vuole essere una ribellione alla omologazione culturale imposta dalla globalizzazione; con questo CD vogliamo rivendicare l’importanza di salvaguardare, attraverso il canto, la nostra biodiversità culturale.

Oltre al tema dell’identità e dell’autodeterminazione gli altri che caratterizzano il disco sono l’anticolonialismo, l’antimilitarismo, le nuove ondate migratorie, ma anche il tema della religione, dell’amore, dell’educazione e delle tradizioni del paese di Orgosolo.

Alcune rendono questo CD unico:

  • per la prima volta sono contenute, all’interno di uno stesso CD, tutte le dieci modalità esecutive del tenore di Orgosolo;
  • per la prima volta in uno stesso disco sono presenti due tenores, che a volte cantano saparatamente e a volte insieme in una modalità conosciuta ad Orgosolo con il nome Mibelli;
  • su complessivi 16 brani ci sono sei poesie inedite, 5 scritte da alcuni dei cantori - Maurizio Bassu, Franco Corrias e Giovanni Antonio Busio - e una da Gianni Loy. Gli altri testi portano la firma del poeta orgolese Peppino Marotto e di Remundu Piras, Peppinu Mereu, Pepe Sozu e Foricu Sechi.

 

Il disco è supportato da un libro, scritto da Banne Sio, che contiene un’analisi del canto orgolese, ne ripercorre la storia e costituisce una vera e propria guida all’ascolto del disco.

Sono presenti i testi delle poesie e una breve nota biografica degli autori.

Il volume contiene un apparato fotografico di grande valore ed è scritto in tre lingue: sardo, italiano e inglese.

 

Tenore Murales - Orgosolo

Boghes: Franco Corrias, Juvann’Antoni Busio

Contras: Maurizio Bassu, Giuseppe Corrias

Bassos: Antoni Musina, Lutzianu Succu

Mesuboghes: Sarvadore Musina, Cosomo Mureddu

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