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FONNI. Assolti i vertici di Abbanoa sulla questione dello sversamento dei liquami

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Un sollevamento fognario consegnato dal Comune del tutto non funzionante e addirittura con i quadri elettrici sistemati in un terreno privato: si chiude con l’assoluzione dei vertici di Abbanoa il processo relativo allo smaltimento illecito di liquami a Fonni. Erano imputati il direttore generale Sandro Murtas, il suo predecessore Vincenzo Franzini, gli ex amministratori unici Alessandro Ramazzotti e Carlo Marconi e l’ex responsabile del Distretto di Nuoro Tonino Natale Carta: tutti difesi dall’avvocato Massimiliano Ravenna. Nell’ultima udienza il Giudice ha assolto tutti per non aver commesso il fatto.

La vicenda risale al 2014 quando dal Comando della Stazione forestale di Gavoi arrivò la segnalazione di uno sversamento di liquami nel rio Flumen de Vidda. Gli accertamenti individuarono l’origine nel mancato funzionamento di un sollevamento fognario in via Sassari che avrebbe dovuto rilanciare i reflui provenienti dalla zona Pip e da alcune abitazioni in località Sorabile verso il depuratore del BIM Taloro.

Dopo un’attenta e puntuale ricostruzione dei fatti è emerso chiaramente come Abbanoa, e quindi i suoi rappresentanti, non avevano alcuna responsabilità sulla vicenda. Tra il 2007 e il 2008, nel periodo di passaggio delle competenze tra il Comune e il Gestore unico, era stata la stessa amministrazione di Fonni  a indicare l’impianto di sollevamento come “non funzionante” e quindi impossibilitato a passare sotto la responsabilità di Abbanoa. Non vennero nemmeno fornite le documentazioni necessarie per la consegna dell’impianto: concessione edilizia, disegni esecutivi di contabilità, eventuali varianti, nonché tutte le certificazioni e i collaudi. Anche il progetto fornito era in difformità rispetto a quanto realizzato. Inoltre, il vano contenente il quadro elettrico era stato realizzato all’interno di un’area privata recintata e quindi non accessibile. Nel verbale sottoscritto dai tecnici del Comune, a seguito di un sopralluogo congiunto, si evidenziava come la stazione non solo non fosse funzionante, ma non era nemmeno possibile individuare il punto di scarico.

Nonostante ciò, venuta a conoscenza della situazione critica in cui si trovava l’impianto, Abbanoa si attivò immediatamente per avviare in emergenza le lavorazioni di svuotamento della vasca d’accumulo, recupero delle apparecchiature elettromeccaniche, messa in sicurezza delle coperture e realizzazione di una nuova linea elettrica. La denuncia di smaltimento illecito di liquami ha fatto il suo corso in Tribunale sino alla piena assoluzione di tutti i rappresentanti di Abbanoa per no aver commesso il fatto.

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