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La storia della Roulette: uno dei giochi più amati di sempre dai sardi

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Nata nel 18esimo secolo, la roulette è diventata in pochissimi anni uno dei grandi classici delle sale da gioco a ogni latitudine. Ma a chi si deve l'invenzione della ruota numerata, come si sono evolute le regole nel corso degli ultimi due secoli e quali sono stati i passaggi principali che l'hanno resa come oggi la conosciamo? Proviamo a scoprirlo.

Come si intuisce facilmente dal nome, le origini della roulette risalgono alla Francia, e più precisamente al 18esimo secolo. Alcuni affermano che le prime ruote numerate siano ispirate al lavoro di Blaise Pascal sul moto perpetuo ma non ci sono evidenze storiche e testimonianze in merito. Molto più verosimile l'idea che il gioco sia nato dalla fusione di altre discipline come Roly Poly, Reiner e Asso di cuori.

Le prime descrizioni scritte della roulette le troviamo in un romanzo francese uscito nel 1801, “La roulette ou le Jouer” di Jacques Lablée. Lablée parlò di una sorta di sistema con le tasche con i numeri da 1 a 36 e due tasche aggiuntive, una con lo zero e una con il doppio zero. Queste ultime erano riservate alla vittoria del banco e già a quei tempi indicavano il “vantaggio” matematico della casa.

Ed è proprio in quel periodo che inizia la diffusione in Europa. Primo casinò a introdurla in pianta stabile nelle sue discipline fu quello di Homburg che nel 1843 presentò una ruota a singolo zero. L'idea fu dei fratelli Francois e Louis Blanc, emigrati dalla Francia e decisi a rendere unica la nuova sala da gioco inaugurata in Germania.

Pochi anni dopo, nel 1863, fu il casinò di Montecarlo ad attrezzarsi, predisponendo molte sue stanze per accogliere il nuovo gioco. Anche nella cittadina transalpina fu la famiglia Blanc, rientrata dalla Germania, a dare la spinta decisiva alla diffusione di massa del gioco.

Nel frattempo, trainata dal successo dei giochi di carte, la roulette sbarcò anche negli Stati Uniti, probabilmente grazie all'opera di alcuni imprenditori europei. Le prime ruote comparvero a New Orleans intorno al 1850 con delle sostanziali differenze rispetto alle “sorelle” del Vecchio Continente: i numeri andavano da 1 a 28 e oltre allo 0 erano presenti un doppio zero e l'aquila americana.

É tuttavia nel secolo successivo che la roulette trova una diffusione di massa. Quasi tutte le case da gioco ne hanno una o più di una e persone di ogni estrazione sociale iniziano a giocare con buona frequenza. A dare ulteriore spinta al successo e al consolidamento di status di grande classico ci penseranno i casinò di Las Vegas a partire dal 1970.

Ultima evoluzione del gioco quella della roulette online, che ormai da anni è tra le discipline più amate in Sardegna e in tutto il resto del mondo. In questo caso abbiamo una data certa. È con l'arrivo del primo casinò sul web nel 1996 che la roulette trova una seconda giovinezza. Sarà infatti la rete a garantire una nuova diffusione alla ruota numerata, permettendo ai videogiocatori sparsi in ogni angolo del pianeta di sperimentare comodamente da casa tutte le versioni tradizionali, da quella americana, a quella francese fino ad arrivare a quella europea. E oggi è anche possibile ricreare le emozioni del gioco live con i principali operatori che offrono l'opzione di interagire in tempo reale con croupier in carne e ossa.

Nel corso degli anni sono cambiate anche le regole della roulette e i tipi di puntata. In passato le possibilità per i giocatori erano limitate: si poteva scegliere rosso o nero, un numero singolo, numeri pari o dispari e numeri alti (dal 19 al 36), o bassi (dall'1 al 19). Negli ultimi anni le opzioni sono aumentate e oggi si va dall'En Plein, ovvero la puntata su un numero singolo, al Cheval, la puntata su due numeri vicini sul tappeto, alla Terzina, la giocata su tre numeri vicini, al Carrè, quattro numeri che formano un quadrato e alla Sestina, ovvero la puntata su sei numeri disposti in due file di tre vicine una all'altra.

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