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REGIONE. Caos BONUS 800 euro alle famiglie: quasi raggiunta la «Quota 100» delle FAQ

La Regione risponde ai quesiti, ma rimangono molti dubbi e criticità sui requisiti per l’assegnazione degli aiuti economici e l’ANCI Sardegna chiede una interpretazione autentica della normativa

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REDAZIONE. Nell’arco di una settimana, nel sito ufficiale della Regione Sardegna sono state pubblicate quasi cento “FAQ” per rispondere a una valanga di domande sui requisiti e criteri di assegnazione del previsto bonus di 800 euro destinato alle famiglie isolane per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

La finalità principale di questo bonus – istituito l’8 aprile scorso con la Legge regionale numero 12 – è quella di rispondere in tempi brevi «al forte bisogno di immediata liquidità da parte delle famiglie sarde», così come aveva auspicato qualche giorno dopo il presidente della Giunta regionale Christian Solinas.

Nonostante le buone intenzioni del legislatore, in realtà la Legge regionale n. 12/2020 (costituita da appena tre articoli) è risultata di difficile interpretazione e immediata applicazione per la maggior parte degli addetti ai lavori, soprattutto per gli assistenti sociali, figure professionali maggiormente coinvolte in questa delicata fase di esecuzione del provvedimento legislativo, già ingolfate di lavoro con l’istruttoria del “bonus spesa” nazionale e altri adempimenti burocratici derivanti dall’eccezionale situazione emergenziale.

Non a caso, diverse amministrazioni comunali hanno ritardato la pubblicazione dei bandi e della modulistica approvata il 10 aprile scorso dalla Giunta regionale insieme agli indirizzi operativi.

Contemporaneamente, diversi sindaci hanno manifestato pubblicamente una serie di dubbi interpretativi sulle modalità di assegnazione del bonus economico ai potenziali beneficiari.

Molteplici criticità sono state sollevate dall’ANCI Sardegna e altre difficoltà operative segnalate dall’Ordine regionale degli Assistenti sociali, senza contare le innumerevoli richieste di chiarimenti dei cittadini al punto da intasare, in alcuni casi, le linee telefoniche dei municipi.

Così, dal 17 al 22 aprile, nel sito della Regione sono state pubblicate ottantadue “FAQ” con altrettante risposte alle domande più frequenti e che riguardano principalmente i criteri, requisiti e modalità di assegnazione del bonus dell’importo base di 800 euro.

A tutt’oggi permangono ancora molti dubbi. E non solo in capo agli assistenti sociali comunali, ma anche all’interno degli uffici regionali dove, quasi quotidianamente, si procede all’integrazione o alla rettifica di alcune “FAQ” già inserite on line, determinando così ulteriori perplessità e incertezze all’interno degli uffici comunali preposti all’istruttoria delle domande e alla quantificazione degli aiuti economici.

Le risposte sinora fornite dalla Regione attraverso queste “FAQ” non hanno soddisfatto neanche l’ANCI Sardegna, poiché rimangono troppe incognite fra la “lettera” della norma e le sue interpretazioni.

Il 22 aprile l’ANCI Sardegna ha chiesto pertanto al presidente del Consiglio regionale «una interpretazione autentica della Legge regionale n. 12/2000 a tutela delle famiglie potenzialmente beneficiarie dell’indennità, che potrebbero essere danneggiate dall’errata applicazione della norma, anche indotta dalle specificazioni delle FAQ citate, nel vedersi assegnata un’indennità inferiore a quella spettante.

L’interpretazione autentica è indispensabile – prosegue la nota dell’ANCI Sardegna firmata dal presidente Emiliano Deiana e indirizzata per conoscenza anche ai due assessori regionali della Programmazione e della Sanità – anche per la serenità delle amministrazioni comunali, che curano il relativo iter procedurale, sulle quali potrebbe pesare un futuro, neanche troppo improbabile, pronunciamento della Corte dei Conti Sardegna, in merito alla legittimità della erogazione della somma di euro 800 in favore di tutti i beneficiari come sopra specificati, ma, che nel contempo potrebbero ragionevolmente trovarsi citati in giudizio per non aver erogato l’intera somma di euro 800, da parte di quei beneficiari ai quali verrebbe scontato dall’indennità l’importo del reddito percepito».

In attesa di eventuali modifiche o integrazioni della normativa, dalla Regione non mancheranno le risposte alle ulteriori “Faq” che, in qualsiasi caso, non potranno liberare i volenterosi operatori dei servizi sociali comunali da eventuali responsabilità tecniche, amministrative e contabili.

E questa situazione di incertezza, causerà probabilmente dei ritardi nell’approvazione delle graduatorie comunali dei beneficiari e nella liquidazione (auspicata in tempi brevi dalla Regione) dell’atteso bonus regionale alle famiglie maggiormente disagiate, ora più che mai bisognose di un aiuto economico.

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