E' iniziata la conta dei danni a Sarule e Orgosolo dopo gli incendi che negli ultimi due giorni hanno mandato in fumo circa 300 ettari. Ad essere colpite le campagne in prossimità dei due centri abitati, e quindi molte aziende che in particolare a Orgosolo, hanno visto bruciare anche parte del proprio bestiame o case coloniche. Un danno ancora da quantificare per via della vasta area interessata dal disastro. A Sarule stamane, i pastori e gli agricoltori colpiti, si sono ritrovati con il sindaco Paolo Ledda per fare il punto dopo due giorni difficilissimi ai quali seguirà la delibera dello stato di calamità naturale. "Ho visto andare in fumo 300 alberi d'ulivo - spiega Gabriella Licheri, 38 enne che con la sua famiglia da 20 anni ha impiantato un oliveto -, e c'erano alberi secolari che continuavano a bruciare anche stamattina. Un disastro da cui dovremo rialzarci, anche se rimane lo spavento e la paura provata". Fiamme altissime alimentate dal vento che grazie alle temperature elevate hanno trovato vita facile anche in zone particolarmente impervie, dove l'intervento dei mezzi aerei è stato fondamentale.
Questo pomeriggio, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, accompagnato dai direttori generali del Corpo forestale e della Protezione civile, Antonio Casula e Antonio Belloi, ha effettuato un sopralluogo a Sarule ed Orgosolo nelle aree interessate dagli incendi.
“Ho voluto verificare personalmente, insieme ai due sindaci, Paolo Ledda e Dionigi Deledda, l’entità dei danni che hanno subito questi territori – ha spiegato l’assessore Lampis – In entrambi i casi, si tratta di circa 100 ettari bruciati a causa di incendi in zone periurbane, che hanno seriamente compromesso l’incolumità delle comunità residenti. Ho chiesto ai sindaci di attivarsi affinché i piani di protezione civile siano sempre operativi ed immediatamente attivabili, dando anche la disponibilità delle strutture regionali ad accompagnare qualsiasi procedura amministrativa che serva a raggiungere questo risultato”.
“Sono vicino alle comunità coinvolte ed ai loro amministratori. Inoltre, voglio ringraziare donne e uomini che quotidianamente e senza pausa sono in prima linea nel fronte degli incendi: Corpo forestale, Protezione civile, Forestas, Vigili del fuoco e barracelli, oltre alle forze dell'ordine ed ai tanti volontari”.