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Cagliari: col ritorno di Nainggolan cambierà il modulo tattico?

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Dopo alcuni mesi di esilio, forzato seppur dorato, ad Appiano Gentile, Radja Nainggolan è sbarcato nuovamente nella sua Cagliari, la terra che l’ha consacrato nel gotha calcistico nazionale dopo le ottime stagioni, in cadetteria, in quel di Piacenza. Si tratta del terzo ritorno in terra sarda del centrocampista belga, che lo scorso anno, dopo sei anni dal suo primo addio, aveva nuovamente indossato la casacca rossoblù.

Oggi, come allora, la formula della cessione è sempre la medesima: prestito secco, con una parte dell’ingaggio, seppur minoritaria, che resterà in capo all’Inter, al quale Radja è legato da un contratto in scadenza nel 2022. L’infortunio di Rog, che costringerà il croato ad un lungo stop, aveva reso indispensabile un puntello a centrocampo. E il ritorno del “Ninja”, in tal senso, è quanto di meglio potesse desiderare Mister Di Francesco.

Di Francesco e Nainggolan si ritrovano

L’attuale tecnico del Cagliari, infatti, ha già avuto il belga alle proprie dipendenze durante la prima stagione trascorsa sulla panchina della Roma, che regalò, ad entrambi, enormi soddisfazioni: terzo posto finale in Serie A e, soprattutto, l’approdo in semifinale di Champions League, agguantata al termine di una clamorosa remuntada ai danni del Barcellona che sovvertì completamente i pronostici dei più celebri bookmakers, gli stessi recensiti in questa lista dei miglioribonus senza deposito casino online disponibili sul web.

La stagione vissuta da Nainggolan con Di Francesco, pur non raggiungendo le vette di rendimento della precedente con Spalletti (dove mise a segno 12 gol tra Serie A e Europa League), fu estremamente soddisfacente per entrambi. Il belga cambiò, di fatto, la propria posizione: da trequartista, seppur atipico, si ripropose come mezz’ala, complice il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 avvenuto con l’avvento di “Difra” sulla panchina giallorossa.

Il modulo tattico, come ben sanno i tifosi del Cagliari, è stato un leit motiv costante di questo avvio di stagione. Di Francesco, come noto, non ha mai fatto mistero di adorare il 4-3-3, ritenendolo ideale per il suo modo di intendere e proporre calcio: grazie ad esso, ad esempio, è riuscito ad imporsi in quel di Sassuolo, trascinando i neroverdi ad un’inattesa qualificazione in Europa League, impreziosita dal clamoroso 3-0 rifilato al glorioso Athletic Bilbao.

Nel corso degli anni, tuttavia, Di Francesco ha dimostrato di sapersi adattare anche ad altri moduli, soprattutto in base all’avversario affrontato. L’esempio più lampante, in tal senso, lo offre la già citata Roma-Barcellona: dopo il pesante k.o. del Camp Nou, il tecnico abruzzese schierò la squadra col 3-5-2 e scrisse quella che, ad oggi, resta la pagina più bella del club giallorosso in ambito europeo.

Il 4-3-3 potrebbe esaltare le caratteristiche del belga

Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se il tecnico dei sardi abbia optato, perlomeno in avvio di stagione, al suo amato 4-3-3, non trovando, però, i risultati sperati. Col passare delle giornate, la quadratura del cerchio è stata trovata col 4-2-3-1, che prevedeva in mediana l’accoppiata Marin-Rog. L’infortunio dell’ex Napoli, però, potrebbe rimescolare le carte e, dato l’arrivo del “Ninja”, portare Di Francesco nuovamente verso il 4-3-3.

Il belga, infatti, riesce a dare il meglio di sé quando può gioca non troppo distante dallaporta avversaria: relegarlo in mediana, pur essendo una posizione che ha già ricoperto con discreti risultati, potrebbe limitare l'esplosività, da sempre caratteristica predominante dell’ex nerazzurro, oltre agli inserimenti e la possibilità di concludere a rete.

Per esaltare al meglio Radja, il Cagliari potrebbe optare per un 4-3-3 che prevede Marin come perno davanti alla difesa, Nandez e Nainggolan mezzali e il trio d’attacco Sottil-Simeone-Joao Pedro. Molti, però, si chiedono quanto potrebbe essere incisivo un Joao Pedro spostato sull’esterno, anziché prezioso appoggio del punto di riferimento avanzato. A Di Francesco, quindi, spetta di sciogliere questo complicato Risiko, sperando di trovare l’assetto migliore per garantire un campionato di assoluta tranquillità al Casteddu.

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