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Smettere di fumare: e-cigarette o riscaldatori?

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Sono 900.000 gli italiani che usano sigarette elettroniche: a rivelarlo è uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità, che ha riscontrato che l’80% di questi non ha abbandonato la cara vecchia sigaretta ma le usa entrambe, e solo il 5% sono nuovi fumatori, cioè chi non è prima passato dalla classica sigaretta.

Ma che differenza c’è tra una sigaretta tradizionale e una sigaretta elettronica? Quest’ultima si fonda sull’inalazione di una base liquida formata principalmente da acqua, da sostanze aromatizzanti e in minima parte da nicotina; questa soluzione viene riscaldata e vaporizzata attraverso un dispositivo alimentato da una batteria. La chiave vincente di questo procedimento è l’assenza di combustione di catrame e monossido di carbonio, che sarebbe la principale causa dei problemi legati alle sigarette classiche.

Perché preferire una sigaretta elettronica?

·         Assenza di combustione: si evita di inalare sostanze dannose per l’organismo come catrame e monossido di carbonio, solo per citare i più pericolosi.

·         Assenza di nicotina: la protagonista che crea dipendenza e per la quale la maggior parte delle persone non riesce a rinunciare alla sigaretta; le sigarette elettroniche danno la possibilità di regolarne la quantità e di diminuire progressivamente l’assunzione.

·         Assenza di fumo passivo: producendo vapore, quello delle e-cig si dissolve nell’aria 5 volte più velocemente.

·         Economica: l’acquisto prevede una piccola spesa iniziale, ma poi le ricariche hanno un costo nettamente inferiore alla classica sigaretta; si parla di quasi il 70% di risparmio annuale.

I riscaldatori di tabacco

Negli ultimi anni, un nuovo protagonista è entrato a far parte della quotidianità dei fumatori. Il riscaldatore di tabacco non si distacca molto dalle sigarette elettroniche, ma appartiene alla stessa famiglia, ma con qualche accorgimento in più per la salute.

I riscaldatori di tabacco sono dei dispostivi elettronici ricaricabili che scaldano una specie di sigaretta che al suo interno contiene delle foglie di tabacco, quindi niente sostanza liquida e niente combustione. La combustione nelle e-cigarette avviene intorno ai 900 gradi e nel riscaldatore, invece, si raggiunge una temperatura di 250-350 gradi producendo solo vapore.

Come sono composti i riscaldatori di tabacco?

Il corpo principale si chiama holder, una specie di lamina riscaldante composta da platino e ceramica, che controlla e regola il calore in modo da tenere stabile e durevole la temperatura. Lo stick di tabacco, non essendoci combustione, non viene bruciato, non produce cenere e non si esala il fumo ma vapore, con una presenza di nicotina che si dissolve molto più velocemente nell’aria.

Il secondo elemento è il caricatore tascabile, ciò che protegge l’holder e che permette un utilizzo fino a 20 volte; lateralmente al caricatore, si trova il led che indica il livello della batteria.

Le ricariche, ovvero ciò che il riscaldatore consuma, sono definiti stick di tabacco che possono avere diversi gusti; vanno inseriti all’interno dell’holder fino al livello indicato, facendo attenzione a non rompere la lamina posta all’interno. Una volta posizionato lo stick, il riscaldatore è pronto per essere utilizzato e lo stick pronto per essere riscaldato e non bruciato.

Infine, vi è una spazzola che permette di pulire l’holder, in modo da avere sempre un’esperienza ottimale nell’utilizzo ma anche per preservarlo dall’usura. Si attiva in maniera automatica dopo i 20 utilizzi, le spazzole eliminano le parti di tabacco rimaste sulla lamina in modo da avere sempre un utilizzo ai massimi livelli.

Qual è la differenza tra i due dispositivi e perché preferire l’uno o l’altro?

Entrambi risultano essere nocivi per la salute sicuramente molto meno delle classiche sigarette. I dati di mercato lo confermano: sempre più persone si avvicinano a questi dispositivi riducendo di gran lunga il consumo delle sigarette normali. Risulterebbero meno nocivi principalmente per due fattori: perché è assente l’inalazione del fumo da combustione e perché si abbassano notevolmente i problemi legati al fumo passivo.

Attualmente, però, recenti studi hanno dimostrato che la sigaretta elettronica risulta essere più sicura. A questa conclusione si è arrivati perché alcuni esperti avrebbero sollevato perplessità sul processo di surriscaldamento dello stick: infatti, sembrerebbe che quella “tostatura” produrrebbe alcune sostanze molto simili a quelle delle sigarette classiche e, più nello specifico, di polveri sottili molto pericolose per i polmoni e legate alla familiarità con malattie tumorali.

Altro motivo di riflessione è l’emanazione di leggi che interessano e regolano il commercio delle sigarette elettroniche: il fatto di doversi recare presso centri autorizzati permette di avere la certezza di acquistare un prodotto controllato e sicuro.

Per quanto riguarda l’autonomia, entrambi possono durare circa una giornata. La sigaretta elettronica, però, a differenza del riscaldatore, può avere una batteria di scorta e la sua autonomia non è legata al numero di utilizzi ma alla marca e al modello.

Per la pulizia dei dispositivi, il riscaldatore, usando stick di tabacco, produce perennemente dei residui ed è per questo che viene consigliato di pulirlo regolarmente ogni 20 utilizzi; la sigaretta elettronica, invece, può essere ricaricata con delle cartucce o con i liquidi sigaretta elettronica, e ciò rende il processo di pulizia più rapido e meno frequente.

Un’attenzione particolare la meritano le leggi e le restrizioni all’uso. Infatti, sembrerebbe che la sigaretta elettronica non sia esplicitamente vietata ma solo in determinati luoghi pubblici; per quanto riguarda i riscaldatori, invece, la situazione non è così chiara: trattandosi di un prodotto nuovo particolare dal momento che non produce fumo o cenere, ancora resta in una zona grigia, ma è solo una questione di tempo.

Sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco possono aiutare a smettere di fumare?

La risposta è affermativa: entrambi possono essere degli utilissimi mezzi, anzi le sigarette elettroniche sembrano essere più avvantaggiate in questa missione rispetto ai riscaldatori.

·         Forma simile: la somiglianza della sigaretta elettronica con una sigaretta classica induce il cervello all’inganno, in più la posizione delle dita, la postura, il momento in cui si decide di fumare e il rilascio di una sostanza del tutto simile al fumo, fa sì che la mente creda di fumare una sigaretta tradizionale.

·         Controllo della nicotina consumata: inizialmente la percentuale di nicotina all’interno della sigaretta elettronica sarà simile a una qualsiasi sigaretta ma si può diminuirla progressivamente per abituare gradualmente l’organismo ad averne sempre meno bisogno.

Ma il successo della buona riuscita di smettere di fumare non va affidato totalmente al passaggio alla sigaretta elettronica; quello che serve è una massiccia volontà, la costanza e la perseveranza, senza le quali sarà davvero difficile riuscirci

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