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Il piano per l'occupazione si rivela un piano per la disperazione.

Un ragazzo che partecipa ai progetti di utilità sociale ci invia questo contributo

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Un anno fa un ente che fa beneficenza con i nostri soldi (la regione Sardegna) si riempie la bocca di tante promesse e inguaia decine e decine di giovani con una proposta di collaborazione con enti senza scopo di lucro sardi, con la promessa di un contributo di 400 euro al mese più rimborso viaggi, per 12 mesi. I giovani speranzosi, si sfregano le mani contenti e vanno a firmare il patto di servizio, consci del fatto che i pagamenti avrebbero potuto subire ritardi. Consci del fatto che quello che andavano a fare non rientrasse in nessuna categoria di rapporto di lavoro, tirocini, stage o altro. Ma non importa se non ci sono ferie, malattia o qualsiasi altro diritto. L’importante è fare qualcosa in questa regione che non da possibilità alcuna. Ebbene, per dovere di cronaca ci sono stati progetti che sono partiti a luglio, e altri che sono partiti a settembre. E siamo a novembre e nessuno di noi ha ancora visto i soldi. Nessuno. Colpa del patto di stabilità. Vi pagheranno al massimo a maggio. Si cari giovani disoccupati di belle speranze, i soldi ve li daremo state tranquilli, ma quando non si sa, li dovremo nuovamente inserire in finanziaria, perché quelli inseriti l’anno scorso… boh! Non si sa dove siano. E ora vorrei rivolgermi a Cappellacci, all’assessore regionale al lavoro, e a quell’insieme di “stipendiati da noi”, che noi paghiamo per lavorare, e non per lavorare e basta ma per lavorare bene visto che si portano a casa non meno di 15mila euro al mese, si proprio quelli che sono in via Roma a Cagliari:

Carissimi,
ho ritirato la macchina dal meccanico ieri (180 euro) e ho fatto benzina (20 euro), fra un po’ dovrò cambiare le gomme (minimo 200 euro) e l’assicurazione (210) scade fra quindici giorni. Finora, ho percorso non so quanti chilometri per il progetto a cui mi avete assegnato, che, per carità, è anche interessante, bello, coinvolgente. Anzi vi ringrazio per questa bellissima opportunità che mi date.
Ma non vi voglio annoiare ancora. Una cosa sola: il conto a chi lo mando?

Grazie"

 

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