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Un paese alla frutta

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Raramente nel nostro blog scriviamo su problemi nazionali, siamo più interessati a ragionare e a riflettere sulle cose della nostra isola. I fatti che si stanno succedendo nel nostro paese in questi giorni e in queste ultime settimane ci costringono a parlare di avvenimenti che interessano l'Italia tutta e quindi anche la Sardegna.

Sono fatti che riguardano la politica e in particolare le condanne e i rinvii a giudizio di importanti figure pubbliche del mondo politico e istituzionale del paese, sono fatti che interessano l'economia industriale e finanziaria e in particolare gli scandali, le tangenti e gli arresti che coinvolgono personaggi e dirigenti apicali dell'industria pubblica e della finanza privata. Non cito i nomi di questi personaggi, né i nomi delle istituzioni e delle imprese coinvolte perché tutti gli italiani ne sono a conoscenza.

Voglio solo dire che dopo questi ultimi gravi avvenimenti è chiaro che siamo ormai un paese alla frutta. C'è una grande questione morale che travolge la politica ad alti livelli istituzionali, c'è una bancarotta etica che sconvolge il capitalismo italiano. Un verminaio di intrecci oscuri e di fondi neri, di corrotti e di corruttori internazionali e nazionali, di comitati d'affari e di referenti politici, di scandali e di tangenti. Mentre il paese affonda nella più grave crisi della sua storia. Abbiamo di fronte un Paese da ricostruire sul piano etico e sul piano economico, con una classe dirigente che deve ritrovare la sua missione al servizio del paese, e con un establishment industriale e finanziario che sappia presentare al mondo un'Italia operosa, onesta e produttiva.

Da qui debbono ripartire il nuovo governo e il nuovo parlamento che scaturiranno dalle prossime elezioni politiche. Noi italiani, tutti, abbiamo il compito di operare le scelte giuste per cambiare e ricostruire il nostro paese. Di mezzo c'è l'immagine, il futuro dell'Italia e delle nuove generazioni.

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