Gavoi. E’ interessante scoprire come il web sia una fonte continua di ispirazione da cui realizzare opere nuove. E’ il caso di un gavoese, Dario Costeri, appassionato “catturatore d’immagini” che ha realizzato una raccolta di foto molto interessante.
Ma procediamo con ordine.
Il punto di partenza si chiama Google Street View. Chi è pratico nell’utilizzo di internet, sa bene che in giro per il mondo c’è un apparecchio strano collocato sopra un automobile, che percorre tutte le strade del globo registrando le immagini da tutti gli angoli, tutti i panorami possibili. La fase successiva alla registrazione, è quella di mettere in rete, esattamente sul sito maps.google.it, le immagini delle riprese, per dare la possibilità al visitatore del sito, di poter compiere virtualmente lo stesso viaggio, semplicemente cliccando con il mouse sul punto della cartina geografica che desidera visitare.
A molti di noi è capitato di visitare google street view per andare a ripercorrere luoghi già visti, magari un viaggio fatto tanti anni fa, piuttosto che casa nostra vista dall’obiettivo di google.
Quello che fa Dario Costeri invece è molto di più, e non si ferma alla semplice visita del sito web in questione. Lui percorre virtualmente tutte le strade della Sardegna, osserva il panorama da ogni angolo possibile, scegliendo scorci caratteristici, panorami mozzafiato, o semplicemente immagini simbolo della nostra splendida isola. Ferma il viaggio virtuale con un clic e cattura l’immagine. Immagine che va ad aggiungersi a un archivio di scatti, anch’esso sul web, che è possibile vedere all’indirizzo http://isperiadas.tumblr.com/ . “Il progetto – come ci dice lo stesso Dario - tutt'ora in corso, sintetizza l'interesse per la fotografia, sia quella di reportage che quella di paesaggio, e quella, come studente di architettura, per il paesaggio urbano, naturale e umano, lontano da un modo di ritrarre l'isola troppo spesso stereotipato e folkloristico”. Un lavoro di ricerca infinito, “al momento l'unico monografico – continua Dario - riguardante le latitudini di una sola terra”, perché un’isola grande come la nostra, vista dall’obiettivo di Google, può offrire migliaia e migliaia di immagini, tutte diverse tra loro, con soggetti improbabili, scene dalla natura selvaggia del nostro territorio, nate dalla casualità di capitare nel momento in cui lo “strano” macchinario di Maps passava nei paraggi. Un modo diverso di osservare paesaggi dunque, come già hanno fatto artisti di fama internazionale come Aaron Robson e Jon Rafman che in maniera analoga, ma puntando verso altri panorami geografici, hanno raccolto tantissime immagini riprese da Street View. Visitate "Isperiadas" . Ne vale la pena.