C’è da aspettarsi un 25 aprile surriscaldato. Specie per le roventi e recenti polemiche sul fascismo, ad iniziare da quelle innescate dalla Lombardi, capogruppo dei deputati di 5 Stelle alla Camera. Secondo cui, prima che “degenerasse”, il regime mussoliniano sarebbe stato “buono”. Con tutto il revisionismo storico immaginabile, il meno che si può dire è che il suo giudizio sia stato per lo meno improvvido. La storia si può “rivedere” ma non manomettere. Rimuovendo o, peggio, falsificando fatti e vicende. E i fatti, nudi e crudi, sono lì a documentarci che il Fascismo, dalla sua incubazione agli inizi, alle Leggi razziali, alla guerra, è corposamente e permanentemente impastato di violenza, terrore ed eversione; intolleranza,illibertà privilegi e ingiustizie. E di assassini politici. Oltreché di galera e di confino per gli oppositori. Fin dagli inizi: da quando nel biennio 20/21 inizia un’offensiva terroristica con le famigerate squadre delle “camicie nere” per distruggere le Camere del lavoro, le leghe, i circoli, le cooperative, le Case del popolo; per attaccare le organizzazioni sindacali nelle campagne: prima quelle socialiste e poi quelle cattoliche; per randellare con “le spedizioni punitive” gli oppositori, facendo loro bere l’olio di ricino: il tutto con la complicità e , spesso, con la benevolenza dei Prefetti e delle Autorità, espressione di un Governo pavido quando non complice. Andato al Governo e al Potere, con un larvato colpo di stato (la marcia su Roma) avallato da un re imbelle e codardo, inizierà a porre le basi per la dittatura: per intanto facendo assassinare Matteotti. E poi iniziando a emanare “leggi fascistissime” (con la brutale censura sulla stampa, l’abolizione del diritto di sciopero, ecc.). Tutto ciò esattamente agli inizi del fascismo: quello buono secondo la Lombardi! Proseguirà sul medesimo versante per tutto il ventennio, fino alla vergogna delle leggi razziali e alla guerra. In Italia come in Sardegna. Anzi, la nostra isola gli assassini politici da parte del fascismo li sperimenterà prima che l’Italia: con il sardista Efisio Melis che il 26 Novembre del 1922 viene ferito a morte da un fascista a cavallo, che gli conficca nel petto la lancia del gagliardetto, davanti al quale il giovane di Monserrato si era rifiutato di togliersi il capello. Ci sarà poi il tentativo – non riuscito - di uccidere Lussu. E ancora altre “cose buone”.
Buon 25 aprile dalla redazione.