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La testimonianza di Libero Russo dopo le pistolettate contro la sua auto.

“Chi è protagonista di questi gesti deve trasformare le energie negative in risorse per la comunità”

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Il giorno dopo l’attentato Libero Russo accetta gentilmente di parlare e ci spiega cosa è successo domenica sera. “Abbiamo festeggiato il compleanno di mia figlia insieme agli amici e ai loro genitori – ricorda -. Intorno alle 20,15 sono andati via tutti. Ho cominciato a mettere a posto la casa, quanto, dopo quattro o cinque minuti, ho sentito dei colpi d’arma da fuoco. Non ci ho fatto caso, e soprattutto non volevo intimidire la mia famiglia, per questo ho detto loro che erano dei petardi. Poco dopo ha chiamato mia suocera, che abita nell’appartamento sotto il nostro, dicendoci che avevamo sentito degli spari vicino al cancello”. Ma Libero Russo talmente era tranquillo che non si è preoccupato. Ha cenato e poi è uscito fuori, senza controllare il suo fuoristrada, e l’ha parcheggiato in garage. Lunedì mattina si è recato a lavoro. Ed è lì che un collega ha notato la macchina crivellata. “Risultano dei colpi di pistola da distanza ravvicinata al cofano motore nella parte sinistra. Con la scientifica abbiamo constatato che hanno sparato da distanza molto ravvicinata: 5-6 metri. Forse volevano causare dei danni al motore: ma l’auto ha una lamiera resistente e cosi è stata danneggiata solo la carrozzeria. Durante il sopraluogo i carabinieri hanno trovato solo un bossolo. Si tratta di una pistola importante, una semiautomatica”. Ma perché questa attentato intimidatorio? Libero Russo, originario di Benevento, è un ragazzo tranquillo che si è integrato molto bene a Fonni. Può considerarsi a tutti gli effetti un barbaricino. E’ ben voluto, ed ha tanti amici. Lo testimonia il fatto che è stato eletto consigliere comunale. Vive da diversi anni nel comune più alto della Sardegna. E’ agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere Badu ‘e Carros di Nuoro, sindacalista (segretario provinciale dell’Ugl-Polizia penitenziaria) e, come detto, consigliere comunale di maggioranza. “In queste ore ci siamo interrogati con gli amici e i parenti per capire e cercare un motivo a questo fatto – racconta Russo –  ma non siamo risaliti a nulla. Escludo il mondo lavorativo. Non vivo a contatto con i carcerati, lavoro nel nucleo traduzioni (cioè trasportiamo i carcerati in ospedale o tribunale) e non ho avuto mai alcun problema con loro. Dunque lo escludo per certo”. Ma l’agente non ha sospetti neppure nel mondo politico. “Anche qua non c’è motivo. Non ricopro alcun ruolo importante da giustificare o suscitare antipatie, sono un semplice consigliere di maggioranza. Non so proprio come giustificarlo. Sarà qualche bravata, da non sottovalutare ovviamente”. Da subito Libero Russo e la famiglia sono stati circondati dall’affetto e la solidarietà dei fonnesi. “Sul paese non avevo dubbi e li ringrazio tutti, perché gli attestati di solidarietà di queste ore ci hanno fatto un immenso piacere. Ci hanno voluto abbracciare con il loro calore. Ci sono giunti messaggi di solidarietà via facebook, twitter, mail, sms, telefonate, in tutti i modi possibili insomma. Il mondo politico a tutti i livelli hanno espresso ugualmente la loro vicinanza. Ringrazio la minoranza comunale. E anche il sindacato. Mi ha chiamato il segretario nazionale Giuseppe Moretti che mi ha portato i saluti e la vicinanza del segretario generale Giovanni Centrella. Fonni – sostiene il consigliere – è un borgo con tanti pregi e risorse. Chi compie questi gesti sono pochissimi. A queste persone voglio dire che cosi fanno del male a tutto il paese. Li invito a riflettere e trasformare queste energie negative in positive. Stiamo attraversando tutti un periodo difficile e soprattutto le nostre comunità. E’ importante restare uniti e fare fronte comune, c’è bisogno di tutti”. Per venerdì alle 19, il sindaco Stefano Coinu ha convocato un consiglio comunale straordinario.

 

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