In cinquant’anni di sacerdozio devono essere stati tanti i buoni ricordi lasciati. Perché ieri a Dorgali a festeggiare don Filippo Fancello c’erano persone da tutti i paesi in cui ha svolto il suo operato da sacerdote: Bitti, Orgosolo, Oliena, Gavoi, Torpè e Ollolai, oltre che del suo amato paese. La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, infatti, era stracolma per la Santa Messa, durante la quale un emozionatissimo don Filippo, nell’omelia, ha ripercorso i suoi anni di lavoro tra la gente, ad iniziare dalla consacrazione: il 29 giugno del 1963, giorno in cui fu ordinato sacerdote da Monsignor Giuseppe Melas. “Sono orgoglioso di non essermi mai pentito della mia scelta. Questo è un grande dono di Dio” ha detto prima di concludere. E parlando della sua Ollolai, paese in cui risiede da 17 anni: “Li conosco tutti. Ciò che mi commuove e che i miei fedeli pretendono che li riconosca anche al telefono. Grazie a Dio ho un pò di buon senso e memoria visiva e uditiva”. Il suo principio guida è quello “di conoscere tutto e tutti. Correggere poche cose, passare sopra tante altre. Misericordia, misericordia, misericordia. Quello che ci sta insegnando in questo periodo Papa Francesco. Non solo riconoscere e vedere il male, ma sapere compatire e usare il termine della misericordia. Ringrazio il signore per questo sentimento che ha messo nel mio cuore”. Domenica 21 luglio si replica ad Ollolai.
Sotto il video con l’omelia di don Filippo Fancello