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Il 21 novembre Orotelli ricorda Salvatore Cambosu a cinquant’anni dalla sua morte

Comune e Fondazione hanno organizzato diverse manifestazioni

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Orotelli si prepara per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte del suo Salvatore Cambosu. Nato nel 1895 a Orotelli, Cambosu era un maestro elementare, ed è ricordato come scrittore e giornalista. Nel 1954 scrisse la sua opera più famosa: Miele amaro. Morì il 21 novembre del 1962 a Nuoro. E per il giorno la Fondazione ha deciso di ricordarlo con l’annullo speciale creato da Poste italiane. L’evento avrà luogo dalle 8 alle 14 nella sala consiliare. L’annullo, ritrae il mezzo busto di Cambosu con la scritta: “Anniversario morte Salvatore Cambosu – scrittore e giornalista”. Nell’occasione il timbro dell’annullo filatelico sarà apposto su 2000 cartoline realizzate dal Comune. L’assessore alla Cultura, Mariantonietta Santoni ha, infatti, deciso di rendere partecipi dell’evento anche i tanti emigrati. A loro saranno spedite le 2000 cartoline dove è riportata una frase tratta dal terzo capitolo di Miele amaro: Le parole di Antioco Mezzadria (vedi sotto). Ma non è tutto. Per il cinquantesimo anniversario, Fondazione e amministrazione comunale, hanno promosso anche un Premio letterario biennale. Si tratta della sua prima edizione riservata solamente ad opere inedite accomunate dall’essere ispirate o collegate agli scritti di Cambosu.

 

 

La frase di Miele amaro riportata nelle cartoline che saranno inviate agli emigrati orotellesi.

 

Ritornano le nespole, le castagne, le mele cotogne, il vino
nuovo: tutto ritorna, ed è una vera allegrezza questo miracolo
che si ripete e che continuerà anche quando noi non
ci saremo, ma ci sarà l’albero che avremo piantato e che
avrà il nostro nome sulle labbra dei figli che l’avranno ereditato,
ma ci sarà qualche volta uno che ci farà rinascere dando
il nostro nome a un nuovo uomo, l’importante è lasciare
un buon ricordo, come di uno che ha fatto qualche cosa per
migliorare il mondo.
E intanto che il viaggio continua, riprendiamo la semina
e guardiamo di quando in quando le stelle che viaggiano
un’altra volta con noi.

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