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Silvetti e le accuse di razzismo: "non mi permetterei mai di dire certe cose"

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“Oltre il danno la beffa”. E’ sereno ma dispiaciuto Giuseppe Silvetti, il difensore del Taloro accusato dal giocatore di colore della Nuorese Nnamani di averlo insultato per il colore della sua pelle, sabato durante la gara di ritorno di coppa Italia disputata a Nuoro. “Non bastava l’eliminazione dalla Coppa, adesso emerge pure che sono razzista. Niente di più falso – risponde Silvetti – il fatto è che non sa come attaccarmi. Nelle due gare abbiamo dimostrato quanto meno di non essere inferiori a loro. Anzi. A Nuoro abbiamo attaccato anche in nove, e se fossimo riusciti a segnare il secondo gol non so come sarebbe finita”. Ritornando sull’episodio: “E’ stato molto scorretto. E’ lui che mi insultava e sfidava. Mi ha anche sputato e morso il braccio. Approfitta del fatto che non c’erano testimoni, mentre a fine partita ce n’erano diversi che possono testimoniare come mi ha aspettato fuori dal campo perché voleva picchiarmi”. A confermare la versione di Silvetti “i tanti messaggi su facebook, sms e telefonate di conoscenti che mi hanno espresso la propria solidarietà. In diversi mi hanno anche raccontato di episodi simili vissuti con il giocatore della Nuorese che per essere protagonista utilizza argomenti come questi”.  Fra quindici giorni le due formazioni saranno nuovamente avversarie in campionato. Il calendario, infatti, alla terza giornata prevede proprio Taloro – Nuorese, gara  che si giocherà di mercoledì. “Per me sarà una semplice partita che voglio vincere – anticipa il difensore di Sassari -, non devo sfidare o rifarmi contro nessuno. So già che qualcuno la utilizzerà come pretesto per provocare. Ho 28 anni e sono abbastanza maturo per non cadere in queste trappole. Sicuramente sui calci piazzati lui sarà il mio uomo come nelle due di coppa, dove non ha toccato palla. E quando lui ha segnato noi eravamo in nove e ho preferito marcare Balzano, dunque non lo marcavo io altrimenti non avrebbe segnato neppure il pareggio”.  

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