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IMU: Casca il Governo ? Non ci cambia poi molto

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Non passa giorno che il Primo Ministro del Governo “Tutti Assieme Appassionatamente” On. Enrico Letta non ripeta come un vecchio disco rotto a 78 giri: Se casca il Governo pagherete l’IMU.

L'IMU questa misteriosa imposta che pare la sigla di un siluro della “2a Guerra Mondiale", viene agitata come fosse una spada di Damocle sopra le nostre misere teste, pronta a colpirci da un momento all'altro causando chissà quante e quali catastrofi al Paese. Ma non l’abbiamo di fatto già pagata e la stiamo pagando anche se sotto forma di altro (imposte e tasse locali, aumento delle tariffe, aumento dei carburanti e chi più ne ha ne metta)? Dove sarebbe tutto questo grande beneficio a tenere in piedi un Governo minestrone legato ai capricci del Cavaliere che di fatto, oltre a dire di vedere la luce (non si sa quale), non ha prodotto poi un granché. Oppure non è così? Ipoteticamente a gennaio di questo anno se il soggetto A doveva pagare 1.000 euro di bollette, ora dopo circa 6 mesi di Governo minestrone ne paga di più o di meno? Per esperienza diretta maturata sul “campo” a chi vi sta scrivendo pare che ora il soggetto A ne paghi 1.100.

E allora, quale sarebbe il beneficio portato da questo Governo? In sei mesi di attività, non si è neppure cambiata la Legge elettorale che, durante la campagna per la memoria storica dei lettori, era la causa di tutti i mali del Paese. Vi ricordate gli strilli sulla Legge elettorale? Ebbene, come mai non è stata ancora cambiata? Che si attende? Pensano, forse, che si sia così ingenui da non prevedere che in caso di odore di elezioni anticipate il Presidente della Repubblica non possa dimettersi, lasciando la patata bollente dello scioglimento delle Camere al suo successore (ipotizzate i tempi di sostituzione), prolungando l'agonia del Paese?

Le previsioni ci dicono che entro fine anno ci saranno altri 400 mila disoccupati in più, non parliamo poi della Cassa integrazione e di tutto l’ambaradan annesso e connesso, e di chi preferisce trasferire la sua attività all’estero.

D’altronde, gli elettori, nello scorso febbraio votando col sistema “uno ics due” hanno determinato l’attuale situazione, in cui non riuscendo neppure a fare un Presidente della Repubblica nuovo, gli "eletti" sono dovuti ricorrere al riciclo di quello “vecchio”. C'è stato il terremoto, la casa è crollata, il babbo è morto, la mamma è morta, ma va tutto bene...

Nello scadente teatrino della politica italiana assistiamo, pure, all’arrampicarsi sugli specchi senza ventose con ragionamenti a dir poco astrusi, di chi condannato non vuole andarsene e all’avvento di nuovi telepredicatori che intendono gli ideali e ciò che serve al Paese per uscire dalla situazione in cui è stato portato, come fosse il vecchio gioco a quiz “La Ruota della Fortuna”. Un giro di ruota ed esce la soluzione. Un giro di Ruota della Fortuna può andare bene per la Giustizia, non per rimettere un po’ di soldini in tasca ai molti che hanno poco. Qualcuno si ricorda della scena del film “Mad Max III” in cui la soluzione finale veniva determinata dal caso (rotto il patto decide la ruota)?

Ogni giorno, giorno dopo giorno, continua il massacro della piccola economia locale e dell’agricoltura. I dati statistici previsionali ci dicono che 3 piccole/medie aziende su 5 per fine anno probabilmente chiuderanno.

Questi sono i fatti, il resto è soltanto chiacchiera e distintivo. Casca il Governo? Da come siamo messi, non ci poi cambia molto, dato che ci stiamo già immersi fino alla testa ed un pezzo più su!

L'unica cosa certa è il quotidiano ronzio e fastidioso gracchiare dei vecchi dischi a 78 giri. Si abbia l'accortezza, almeno, di utilizzare i moderni supporti digitali.

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