Con 1.541 imprese attive, 2.700 occupati e 106 milioni di valore aggiunto, il sistema produttivo culturale della provincia di Nuoro vale il 10% della ricchezza prodotta in Sardegna dalle industrie della cultura. I numeri, del 2012, sono contenuti nel rapporto Unioncamere-Fondazione Symbola 2013 e segnalano come la cultura sia una vera e propria industria che crea reddito e occupazione.
Eppure, la ricchezza prodotta dalle attività culturali nel Nuorese vale soltanto il 4 % del valore aggiunto provinciale e lo 0,3% di quello regionale. I dati sono interessanti, e per certi versi inaspettati. I numeri fanno emergere la valenza di un settore che ha enormi potenzialità e che potrebbe giocare un ruolo importante per la ripresa.
Al di là del suo valore intrinseco, il settore cultura è in grado di generare un vero e proprio sistema imprenditoriale, dove accanto alle attività più creative si sviluppano altre attività di tipo manifatturiero o legate all'economia dei servizi. Importante è l'effetto moltiplicatore che le attività culturali hanno su altri comparti come il turismo. In Sardegna per esempio il 22,4% della spesa turistica è generato dall'industria culturale (in Italia l'incidenza sale al 33%). Nella nostra provincia però non si può parlare di vero e proprio sistema culturale, l'integrazione tra i settori è scarsa e le opportunità offerte dalla filiera sono ancora poco sfruttate. Per migliorare le performance è certamente necessario sviluppare maggiori sinergie tra privati, creando forme di collaborazione che possano migliorare l'offerta culturale e creare i presupposti per nuove iniziative imprenditoriali.
Per far questo è ora di dare gambe al Distretto culturale, progetto messo nero su bianco in un protocollo d'intesa sottoscritto da CCIAA e alcune associazioni tra cui Confindustria. L'idea è quella di creare una rete dell'offerta culturale nuorese, nell'ottica di promuovere un maggior coordinamento e una collaborazione più proficua tra pubblico e privato. Tra le azioni da portare avanti, quella di un portale on line del sistema culturale nuorese, una vetrina completa di eventi, spettacoli, iniziative culturali, un cartellone dell'offerta culturale unico che motivi il visitatore a muoversi lungo i diversi luoghi d'arte del territorio, con una maggiore integrazione con l'offerta turistica e ricettiva. Occorre poi che il Comune di Nuoro porti avanti quanto previsto dal Piano Strategico, che ha posto la cultura tra i settori chiave ma che per ora rimane inattuato.
Come abbiamo sostenuto in più occasioni, Nuoro ha le potenzialità di proporsi come centro culturale a livello regionale. Il capoluogo ha risorse importanti anche se queste non sono adeguatamente valorizzate, a causa dell'eccessiva frammentazione delle competenze e di un mancato coordinamento tra enti e istituzioni del settore. Qualcosa però comincia a muoversi. L'adozione nel mesi estivi del biglietto unico d'ingresso al Man e al Tribu ha rappresentato una prima importante occasione per unire le forze e testare forme di collaborazione da riproporre in futuro.
Sono i primi passi verso la costituzione di una regia unica a livello provinciale, perché soltanto ottimizzando gli sforzi è possibile ottenere il massimo dei risultati in termini di presenze turistiche in città . Ci troviamo in una congiuntura favorevole per dar vita a nuovi progetti: l'attenzione manifestata dal direttore del Man e dal nuovo presidente dell'Isre, l'impegno mostrato dagli imprenditori della cultura, l'interesse della CCIAA a supportare nuove iniziative in tal senso sono segnali positivi nell'ottica di creare a Nuoro un polo culturale di interesse regionale.
Dai dati del rapporto Unioncamere 2013, in provincia di Nuoro, l'industria culturale in senso stretto conta 249 imprese attive e vale il 34,9% del totale prodotto dal settore cultura nel Nuorese. In essa risultano impiegati 800 addetti: a fare la parte da leone sono il settore dei libri e della stampa (149 imprese, con 500 addetti, per un totale di 21,1 milioni di valore aggiunto prodotti) e il settore delle tv, radio, video e film (che conta 23 imprese, 100 addetti e un totale di 7,9 milioni). Le industrie creative (architettura, comunicazione, design e artigianato) valgono invece 60,5 milioni di euro di ricchezza prodotta, contano 1.213 imprese che impiegano in totale 1.600 addetti. Delle 1.213 imprese, il 48% (584) sono imprese dell'artigianato artistico, comparto in cui risultano attivi 1000 addetti. Dei 106 milioni generati dalla cultura nel Nuorese, soltanto il 3,2 % (pari a 3,4 milioni) risulta dall'attività di musei, biblioteche, archivi e gestione di luoghi e monumenti storici.
Il Nuorese vanta poi un primato positivo, collocandosi nelle prime dieci posizioni (8° posto) della graduatoria delle province italiane in base all'incidenza del numero di imprese femminili del sistema produttivo culturale sul totale delle imprese culturali registrate. Sono 285 le imprese culturali a gestione femminile nel Nuorese, con un incidenza del 27,8 % sul totale provinciale.